“La fede, la speranza e la carità, ma la più grande di esse è la carità”, dice San Paolo

"La fede, la speranza e la carità, ma la più grande di esse è la carità", dice San Paolo
Carità

“La fede, la speranza e la carità, ma la più grande di esse è la carità”, dice San Paolo nella sua Prima Lettera ai Corinzi, al Capitolo 13: “Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!” e continua a spiegarne gli attributi e le modalità, in una sorta di poesia. 

Ma qual è la carità di cui parla San Paolo? Perché è la più importante delle tre Virtù Teologali: fede, speranza, carità?

In realtà, la carità espressa da San Paolo non è che il comando lasciato a noi da Gesù stesso, quando dice: “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici”.
Gesù lo ha fatto per noi, noi siamo chiamati a farlo per lui e per gli altri, perché solo la carità, l’amore, da significato ai doni che lo Spirito Santo potrebbe elargire e alle nostre azioni quotidiane: “Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.

E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.
E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova”, dice ancora San Paolo.
E quando tutto sarà compiuto e noi saremo alla presenza dell’Altissimo, non avremmo più bisogno né della fede, perché saremo già nella luce del Creatore, né della speranza, perché sarà compiuta con la fine dei tempi, ma la carità rimarrà. Ecco perché è la più importante delle tre Virtù Teologali.

Antonella Sanicanti

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