Ritratto del carabiniere ucciso: fede, volontariato e pellegrinaggi a Medjugorje

Chi era Mario Cerciello Rega? Chi lo conosce lo descrive come un uomo buono, dedito al lavoro e alla famiglia che nel privato amava fare azioni di volontariato insieme alla moglie.

volontariato e pellegrinaggi a Medjugorje

Carabiniere ucciso a Roma da un turista americano

Ieri mattina tutte le testate giornalistiche hanno riportato la tragica morte di Mario Cerciello Rega, vice brigadiere dei carabinieri che prestava servizio a Roma. Secondo l’ultima ricostruzione dell’accaduto: Mario era andato a bloccare un tentativo di estorsione ai danni di un ragazzo da parte di due turisti americani che poco prima gli avevano sottratto un borsello. Nel tentativo di far risolvere la questione nella maniera più tranquilla possibile, il carabiniere ed il suo collega hanno parlato con i due americani, ma uno di questi ha uscito il coltello ed ha colpito per 8 volte il vice brigadiere. Purtroppo l’immediato ricovero all’ospedale Santo Spirito non è stato sufficiente a salvargli la vita.

Chi era Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso giovedì notte

Le prime informazioni giunte su quest’uomo le ha pubblicate l’Arma dei Carabinieri sulla pagina social ufficiale. Abbiamo scoperto che Mario aveva 35 anni, che si era sposato 53 giorni prima di essere ucciso e che aveva fatto il compleanno solamente 13 giorni prima. Dalle interviste successive ad amici e colleghi, abbiamo anche scoperto che quest’uomo era una persona gentile, sempre sorridente e disponibile sia con chi incontrava per strada che con chi, per lavoro, portava in Caserma.

Questa gentilezza era un tratto distintivo del suo carattere e frutto di un’educazione cattolica che si era tramutata in una stabile fede con il passare del tempo. Una fede che il vice brigadiere condivideva anche con la moglie: con lei andava in pellegrinaggio a Lourdes e a Medjugorje, con lei svolgeva in anonimato opere di volontariato per conto dell’Ordine di Malta e a lei aveva chiesto la mano nelle grotte di Lourdes. A descriverlo in poche ma significative parole è stato anche il suo comandante, Sandro Ottaviani: “Era un ragazzo buono, un carabiniere preparato. Era una persona che pensava sempre al prossimo, sia durante i turni di servizio sia quando non indossava la divisa. Era solito fare pellegrinaggi a Lourdes e a Loreto per dare una mano alle persone che soffrono, ogni settimana. Senza dirlo a nessuno faceva volontariato. Agli ultimi donava i suoi vestiti portava loro anche la colazione. Non muore solo un valoroso carabiniere, ma un grande uomo”.

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Luca Scapatello

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