Il caffè spirituale, una pausa con la Parola – Mercoledì 24 febbraio

Il caffè richiama un’abitudine quotidiana che ci accomuna un pò tutti, una buona tazzina calda e aromata, ci dà quel input per iniziare meglio un nuovo giorno.

Il caffè spirituale, una pausa con la Parola
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È per tantissimi di noi, tra cui la sottoscritta, è un’abitudine irrinunciabile a casa o al bar in compagnia, e anche occasione per incontrare amici, conoscenti, colleghi.
Esattamente quello che dovrebbe essere la Parola di Dio per noi, un appuntamento a cui non possiamo rinunciare, per scoprire in essa l’opportunità per un incontro davvero imperdibile col Signore.

La Parola guida le nostre giornate

Ogni giorno, dopo aver pregato, perché non è un gioco né tanto meno un atto scaramantico, leggiamo una Parola aperta “a caso”, ma sappiamo che nelle cose di Dio, il caso non esiste, e che ogni sua Parola ci parla e vuol dire qualcosa proprio a noi, adesso.

La sua Parola è luce ai nostri passi, spesso ripeto queste parole di San Paolo nella Lettera agli Ebrei cap 4,12, perché mi piace tantissimo: 

“Infatti la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore”.

La Parola di oggi, mercoledì 24 febbraio 

Disse loro: «Voi chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». Matteo 16:15-16

Pietro fa un’incredibile confessione: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente” (Cristo è la traduzione greca della parola ebraica Messia che equivale a Unto, l’eletto da Dio). Qualificarlo come Messia presupponeva riconoscerlo come colui che avrebbe condotto il popolo alla salvezza definitiva. Pietro sa che Gesù non è solo uno bravo, onesto, intelligente; non è semplicemente un ottimo conoscitore della Legge o un taumaturgo. E perfino la stessa definizione di profeta gli va stretta. Per primo arriva a una rivelazione superiore: ecco perché diventerà la pietra che sosterrà tutto l’edificio.

Simona Amabene

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