Il caffè spirituale, una pausa con la Parola – Sabato 30 Gennaio

Il caffè richiama un’abitudine quotidiana che ci accomuna un pò tutti, una buona tazzina calda e aromata, ci dà quel input per iniziare meglio un nuovo giorno.

Il caffè spirituale, una pausa con la Parola
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È per tantissimi di noi, tra cui la sottoscritta, è un’abitudine irrinunciabile a casa o al bar in compagnia, e anche occasione per incontrare amici, conoscenti, colleghi.
Esattamente quello che dovrebbe essere la Parola di Dio per noi, un appuntamento a cui non possiamo rinunciare, per scoprire in essa l’opportunità per un incontro davvero imperdibile col Signore.

La Parola guida le nostre giornate

Ogni giorno, dopo aver pregato, perché non è un gioco né tanto meno un atto scaramantico, leggiamo una Parola aperta “a caso”, ma sappiamo che nelle cose di Dio, il caso non esiste, e che ogni sua Parola ci parla e vuol dire qualcosa proprio a noi, adesso.

La sua Parola è luce ai nostri passi, spesso ripeto queste parole di San Paolo nella Lettera agli Ebrei cap 4,12, perché mi piace tantissimo: 

“Infatti la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore”.

La Parola di oggi, Sabato 30 Gennaio 

Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori. (Matteo 9:13)

La Parola estratta oggi “a caso” si riferisce al discorso di Gesù, che è assolutamente realistico: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati”. Così è infatti. E poi esplicita la sua missione, chiarendone l’intento che non ha nulla a che fare con l’osservanza rigida della Legge da parte dei farisei. L’osservanza della Legge di Dio, deve far crescere in noi il desiderio di amare, perdonare, sennò si riduce a una pratica sterile, qual era appunto quella dei farisei. Ma è un atteggiamento e un rischio che è ancora molto presente, oggi, tra noi cristiani. 

Simona Amabene

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