Benedetto XVI profetizzò il tragico fatto in una lettera privata

Una sofferenza immane che il Papa Emerito Benedetto XVI, aveva previsto tanto tempo prima, e in maniera che non si può non ritenere sorprendente, visto poi ciò che è accaduto.

La dolorosa persecuzione passerà alla storia come esempio di ciò a cui sono sottoposti i cristiani in questo periodo storico.

Ratzinger
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Il Cardinale venne salvato dalla fede e da una profezia

Fu la fede a salvarlo, è quanto ammette il cardinale nel testo oggi diventato una preziosa testimonianza delle persecuzioni che i cristiani sono condannati a vivere anche nei Paesi annoverati tra quelli occidentali. Ci fu però anche qualcosa di ulteriore, depositato nel fondo del suo cuore, che permise al cardinale di vivere la sua drammatica esperienza alla luce della grazia e della presenza divina.

Lo stesso Pell aveva infatti ricevuto, nero su bianco, una vera e propria profezia su quello che gli sarebbe accaduto. Firmata nientemeno che da Benedetto XVI. Lo rivelò negli scorsi mesi a Roma, durante una conferenza indetta nelle aule del Senato della Repubblica, presentando il suo libro dopo essere uscito dal carcere australiano in cui era stato rinchiuso 404 giorni, vicino a terroristi e assassini, senza avere commesso reato.

“È arrivata anche una misteriosa fotocopia di una lettera dal Vaticano, senza firma”, raccontò il porporato. Un testo che per lui fu “molto incoraggiante”, in cui veniva spiegato che “in questo momento difficile, per tutto il tempo, le sono rimasto vicino con la mia preghiera e il mio sostegno spirituale”.

L’autore di quella misteriosa lettera era proprio Ratzinger

A scrivere era proprio Ratzinger, e quelle parole segnarono il cuore di Pel nel profondo. In quel testo, il Papa emerito si diceva dispiaciuto non appena arrivò la prima condanna, aggiungendo tuttavia un dettaglio che non passò di certo inosservato al cardinale, perché parlava della sua vita e di quanto di lì a poco avrebbe sofferto.

“Lei ha aiutato la Chiesa Cattolica in Australia a uscire da un liberalismo distruttivo, guidandola ancora verso la profondità e la bellezza della fede cattolica… Temo che adesso dovrà pagare anche per la sua incrollabile cattolicità, ma in questo modo sarà molto vicino al Signore”, erano le parole di Ratzinger.

La lettera, a dir poco sconvolgente, si concludeva con una promessa di “continua vicinanza nella preghiera”. “Adesso posso darvi l’indiscrezione. Quella lettera era di Benedetto XVI“, disse Pell a tutti coloro che erano presenti durante la presentazione del libro, che rimasero a bocca aperta.

Fatti che si verificarono puntualmente

Quei fatti si verificarono infatti uno dopo l’altro, dolorosamente. Furono lunghi e dolorosi i giorni di prigionia vissuti dal cardinale australiano George Pell, prefetto emerito della Segreteria per l’economia, per accuse di abusi che alla fine si rivelarono del tutto infondate, e quindi infamanti. Giorni in cui il porporato, conscio della sua innocenza, visse in profonda meditazione e preghiera, oltre che immerso nella scrittura delle memorie recentemente pubblicate anche in Italia con il titolo di “Diario di prigionia”.

Ma la consapevolezza che il Signore non lo ha mai abbandonato, rafforzata dalle parole di Benedetto XVI, lo accompagnò per tutto il tempo, permettendogli di offrire una potentissima testimonianza sulla persecuzione silenziosa e meschino che oggi, in forme diverse dal passato, i cristiani stanno purtroppo vivendo anche in Occidente.

“Non bisogna smettere di dire cosa si pensa sugli scontri tra la tradizione della Chiesa e l’attualità, il caos che oggi è inflitto all’occidente”, sono state le parole di Pell. “Chi spinge per la secolarizzazione è un distruttore”.

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