Oggi 13 maggio: Beata Giuliana di Norwich, le sue parole profetiche

Fu una mistica che visse in totale semplicità, ebbe numerose visioni e divenne famosa per una sua affermazione sulle sorti dell’umanità.

Beata Giuliana di Norwich
Beata Giuliana di Norwich – photo web source

Della beata si ignorano in realtà sia il nome di Battesimo che quello della sua famiglia, visto che oltre al suo libro delle Rivelazioni esiste solamente un’altra testimonianza sulla sua vita, recentemente scoperta all’interno dell’autobiografia di un’altra santa del tempo, Margery Kempe.

Le poche informazioni che si hanno su questa beata

Di Giuliana si dice, nel testo, essere “una semplice creatura che non conosce le lettere”. Analogia che la riporta a un’altra grande santa come Caterina da Siena, anch’essa illetterata ma capace di una vita straordinaria.

Si dice anche che Giuliana fu la prima scrittrice a usare il volgare, marcando anche un’interesse linguistico rispetto ai suoi libri, oltre a quello puramente mistico che però è notevole e le conferisce un posto di grande rilievo nella storia della cristianità.

La donna chiese tre doni al Signore prima di diventare religiosa

Prima di diventare religiosa, si sa che Giuliana fosse teneramente devota alla madre, una donna molto pia. Caratteristica che riporta ad alcune affermazioni della beata, pronunciate prima delle sue visioni, in cui la donna aveva chiesto a a Dio tre doni.

Questi erano una “veduta materiale” della Passione di Cristo, in modo da partecipare alle sue sofferenze come Maria e da avere l’esperienza di una “malattia del corpo”, perché fosse purificata da ogni amore per le cose terrene. Poi, la terza grazia, riguardava tre “ferite”, di dolore per il peccato, di sofferenza con Cristo e di brama di Dio.

Le tre grazie che erano state chieste solo a una condizione precisa

Le prime due grazie avevano una ragione precisa in quanto erano state chieste con la condizione “se questa è la volontà di Dio”. La terza, invece, non aveva alcuna riserva. Tuttavia, questi fatti indicano una robusta insolita disposizione dell’anima da parte della futura Beata, che si preparava in questo modo a ricevere straordinarie grazie mistiche.

Giuliana di Norwich era insomma una vera e propria ancóra della fede, capace di vivere per tutta la sua vita in solitudine e contemplazione, allontanandosi dalle attività mondane per trascorrere le giornate contemplando Dio. In sostanza, viveva la sua vita quotidiana solo nella preghiera e nell’essenzialità del cibo e del riparo.

Nella sua vita ricevette sedici visioni su Passione, Trinità e misteri

Viveva in una cella annessa alla chiesa di Saint Edmund e Saint Julian, a Norwich, solitamente visitata da pellegrini provenienti da tutta l’Inghilterra. Giuliana era ben nota per la sua compassione e anche per il suo proverbiale ottimismo.

Nella sua vita ricevette sedici visioni sulla Passione di Cristo, sulla Trinità e su altri misteri della fede. Tutte descritte nel suo Book of Showings, noto anche come Revelations of Divine Love.

Quella frase che riecheggia nell’attuale situazione della pandemia

Le immagini che la religiosa usava erano molto familiari alla gente, e se ne serviva per descrivere il tremendo amore di Dio. Tra queste, molte descrizioni erano femminili, come ad esempio l’immagine in cui descrive Dio come una madre saggia e nutriente che ci protegge dal male. 

Per Giuliana tutto riguardava l’amore di Dio, che credeva fosse espresso al meglio nella passione di Gesù. Visse in un tempo tragicamente segnato da un’orribile pestilenza, che uccise milioni di persone in Europa. Per questa ragione una delle sue preghiere più famose parla della sua completa fede e fiducia in Dio. 

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Questa preghiera termina con le confortanti parole, tornate in auge con l’arrivo della pandemia da Covid-19: “Tutto andrà bene, e tutto andrà bene, e ogni sorta di cosa andrà bene”

Giovanni Bernardi

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