Salviamo Alex, qui al Bambino Gesù abbiamo i donatori

Il dottor Locatelli, oncologo del Bambino Gesù, avverte i genitori del piccolo Alex, bambino affetto da una rara patologia, che le sale operatorie dell’ospedale sono pronte ad accoglierli.

Come hanno dimostrato in questi anni i casi ‘Charlie Guard‘ ed ‘Alfie Evans‘, il popolo italiano è molto sensibile alle problematiche dei bambini ed è generoso nell’offrire il proprio supporto morale, fisico o economico a quei genitori che per amore del figlio lottano strenuamente perché guarisca. La generosità degli italiani è stata confermata anche dal caso di Alex, bambino di 18 mesi affetto da linfoistiocitosi emofagocitica familiare, quando i genitori (italiani ma residenti a Londra) hanno lanciato un appello per trovare un donatore di midollo osseo compatibile.

Spinti emotivamente dal caso di questo bambino che deve ancora compiere 2 anni, gli italiani si sono offerti volentieri come donatori, generando una sovrabbondanza di offerta. A testimoniarlo ad ‘Avvenire‘ è stato l’onco-ematologo dell’ospedale Bambin Gesù di Roma Franco Locatelli, il quale ha lanciato un messaggio ai genitori del piccolo per far sapere loro che quando vorranno le sale operatorie sono a loro disposizione per un trapianto di midollo osseo.

Bambino Gesù, l’oncologo Locatelli: “Italiani molto generosi”

Raggiunto dal giornalista di ‘Avvenire’ l’oncologo ha manifestato la propria felicità per questo moto di altruismo degli italiani: “I messaggi che arrivano da questa storia dimostrano chiaramente che gli italiani sono molto sensibili alla cultura della donazione”, anche se poi ha sottolineato come questo sia un caso del tutto eccezionale: “Tuttavia, occorre sottolineare anche che questo tipo di straordinaria e meritoria generosità deve essere poi razionalizzata e canalizzata rispetto a una disponibilità a donare il midollo – o meglio, le cellule staminali – per chiunque ne abbia bisogno”.

Bambin GesùIl medico richiama l’attenzione dei media e degli italiani ad una formazione della cultura della donazione, cultura che nel nostro territorio è già molto presente visto che (stando ai dati forniti dallo stesso Locatelli) abbiamo il quarto registro di donatori del mondo ed una percentuale bassissima di indisponibilità, ovvero sono pochi i donatori che si tirano indietro una volta che si sono inseriti sulla lista donatori.

Locatelli: “Pronti ad operare”

In un secondo momento dell’intervista il medico si sofferma sulla patologia di Alex, spiegando quali sono i sintomi e quali le conseguenze dell’Hlh: “Una patologia in cui c’è un difetto nella capacità di rispondere a determinati patogeni, soprattutto a certi virus. In sostanza, si va incontro a un’iperattivazione di altre componenti del sistema immunitario che provocano un danno tessutale importante, espresso da sintomi e da segni bioumorali rilevanti che, se non adeguatamente riconosciuti, possono addirittura portare a morte i soggetti che ne sono affetti”.

In conclusione il medico spiega che per curarla si può effettuare una terapia contenitiva a base di ‘Interferon gamma‘ oppure con un trapianto di midollo osseo. I donatori compatibili sono innanzitutto i genitori ed in secondo luogo donatori esterni il cui midollo abbia hla compatibile. Nel caso in cui i genitori si decidano ad operare il piccolo, l’ospedale romano è pronto ad accoglierli: “Se vorranno considerare questa opzione, l’Ospedale Bambino Gesù ha già dato la disponibilità a trapiantare Alex con questo approccio”.

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Luca Scapatello

Fonte: Avvenire

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