Bambina di 5 anni fa un’esperienza miracolosa davanti a tutti

La storia che stiamo per raccontarvi è davvero incredibile e ci fa comprendere come il cuore dei bambini sia predisposto in modo semplice e spontaneo alla grazia, perciò Dio può operare in loro e attraverso di loro.

È diversa dalle altre sue coetanee. In lei c’è qualcosa in più, di speciale, di meraviglioso.

La piccola Imelda
La piccola Imelda – photo web source

Il dono eucaristico per una bambina

Come può una bambina riuscire a comprendere il grande mistero di Gesù Eucarestia? Questa è la domanda che si pongono in molti, poiché si crede che la magnificenza e la maestosità di questo Mistero non possa esser capito dal cuore puro e semplice di un bambino.

Non servono grandi dottrine per aprire il proprio cuore a Cristo, e questo la giovane Imelda lo sa bene. Per questo non ha esitato a seguirlo sin dalla più tenera età, arrivando a chiedere ciò che, secondo la Chiesa, non aveva ancora l’età per “ricevere”.

La storia di Imelda Lambertini, forse a molti, non dice nulla. questa bambina straordinaria dice il suo sì incondizionato a Gesù, già a soli 5 anni. Possibile? Certo che sì. Figlia unica di genitori ferventi cattolici, la piccola sin dalla più tenera età, scopre attraverso le opere di beneficenza, il sostegno ai poveri e agli oppressi della sua città che facevano i suoi genitori, che in quella povertà c’è il vero volto di Gesù.

Imelda e la sua devozione a Gesù

Aveva solo 5 anni quando Dio inizia a operare in lei. Il suo nome di battesimo era Maria Maddalena e vive a Bologna. Crescendo, le storie su Gesù e Maria che i suoi genitori le raccontavano, hanno segnato e ispirato la sua vita. La bambina fu accompagnata e istruita alla fede. Era così devota che, nella sua stanza, aveva un angolo speciale dove trascorreva molto tempo pensando a Gesù Bambino.

Ma c’era qualcosa che sentiva mancare dentro di sé: non poteva ancora ricevere Gesù Eucarestia. Era troppo piccola, ma lei lo desiderava con ardore.

Voleva dedicare tutta la sua vita al Signore e, già all’età di 9 anni chiese di poter entrare in convento. Non potendo esser ammessa come novizia data la sua giovanissima età, i suoi genitori le permisero di trasferirsi nel convento di Santa Maria Maddalena fuori Bologna.

Non poteva indossare l’abito delle suore domenicane, era troppo giovane. Ma la sua insistenza era tale che alla fine le suore glielo permisero. L’abito e il cambio di nome in sorella Imelda, diedero alla giovanissima lo slancio per dedicarsi ancora di più al suo Gesù.

Il miracolo dell’Ostia sulla sua testa

In convento, lavorava sodo per obbedire alle regole dell’ordine. Si dedicava alla preghiera e alla penitenza. ma quel vuoto che aveva dentro nessuno riusciva a colmarlo. Era il 1333 quando qualcosa per la giovane Imelda stava cambiando.

Il 12 maggio, i piani di Dio si manifestarono per Imelda. Alla messa dell’Ascensione, le suore si misero in fila per la comunione. La ragazza si inginocchiò, insieme alle altre, nel suo posto nel coro guardando gli altri ricevere la Comunione. Lei lo desiderava, pregava e piangeva per poter ricevere Gesù.

A fine Messa, sia il sacerdote che le altre suore uscirono dalla cappella, quando all’improvviso sentirono un profumo meraviglioso. Incuriosite e stupite, tornarono in cappella e videro un’Ostia che si presentava sulla testa di Imelda. Corsero a chiamare il sacerdote.

Il sorriso sul suo volto prima di morire

Lui capì che non si sarebbe potuto rifiutare. Prese l’ostia e, con essa, comunicò la giovane Imelda. La giovane entrò immediatamente in estasi e così rimase. Chiuse gli occhi e la felicità di aver incontrato Gesù la pervase. Fu proprio in quell’istante che il Signore le permise di salire al cielo. Un’espressione di gioia sul viso di Imelda rimase impressa, non solo alla bambina che si abbandonava nelle braccia di Cristo, ma anche in chi aveva osservato il miracolo.

Nel 1824 è stata proclamata beata da papa Leone XII. Le sue spoglie sono venerate nella chiesa di San Sigismondo a Bologna. Papa Pio X nel 1910, in occasione dell’abbassamento dell’età dell’ammissione alle prime comunioni, proclamò la beata Imelda Lambertini patrona delle prime comunioni.

Il corpo di Imelda – photo web source

La preghiera a Imelda Lambertini

Preghiamo anche noi questa giovane Beata perché possa presto salire agli onori degli altari e che possa contemplare, oltre quello che già fa, con i suoi occhi Gesù Cristo:

O Beata Imelda, cara protettrice dei fanciulli, guarda con tenerezza noi piccoli amici di Gesù, fa che nel primo incontro con Lui abbiamo lo stesso ardente amore che avevi tu. Tu che hai attirato Gesù con la purezza della tua anima e l’ardore dei tuoi desideri, dacci la tua semplicità, la tua innocenza, la tua ubbidienza e il fervore della tua preghiera.

Presentaci tu a Gesù, rivestici delle tue virtù, così saremo cari al suo cuore e potremo godere le sue predilezioni divine. O Gesù, che dal Cielo verrai nel nostro cuore, scendi con il tuo Cielo nella nostra anima, cresci in noi, conservaci piccoli per poter accogliere e comprendere le meraviglie del Regno dei Cieli che Tu sei venuto a portare sulla terra.

Gesù, predici per mano, portaci da Maria per ricevere la sua dolce carezza materna, Lei ci renderà attenti alle insidie del demonio, e ci guiderà sulla strada del bene, la sola che conduce al bel Paradiso; là sarà festa per sempre e saremo con Te e la tua Mamma nella gioia senza fine. Amen”.

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