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Bambino Gesù: completata la delicata operazione al piccolo Alex

Dal Bambino Gesù fanno sapere che il trapianto di cellule staminali omopoietiche al piccolo Alex è stato concluso. Il bambino rimane sotto osservazione per eventuali complicanze.

Ad inizio del mese di novembre la storia del piccolo Alex, Alessandro Maria Montersor, figlio di una coppia italiana trapiantata a Londra, aveva catturato l’attenzione e la solidarietà di tutta l’Italia. Il bambino è infatti affetto da una malattia genetica rara che potrebbe comportare una paralisi totale del corpo e, nei casi più gravi anche la morte, per questo i genitori del piccolo hanno condiviso un appello su Facebook al fine di trovare un donatore di midollo osseo compatibile con il figlio.

L’appello dei giovani genitori è stato seguito da un numero record di volontari disposti a donare il midollo ad Alex, una mobilitazione mai vista prima che conferma il grande cuore degli italiani. Al contempo l’ospedale romano Bambino Gesù si è offerto di valutare la compatibilità dei donatori e di eseguire la delicata operazione nelle proprie sale. Il 17 novembre scorso, i genitori del bambino hanno accolto l’offerta dell’ospedale ed hanno permesso il trasferimento dal Great Hormond Hospital di Londra.

Gli esami clinici e la decisione di ricorrere al trapianto di cellule staminali omopoietiche

Non avendo trovato un donatore di midollo compatibile, l’ospedale romano ha deciso di effettuare un trapianto di cellule staminali omopoietiche da uno dei genitori. Nel corso del mese intercorso dal ricovero di Alex a Roma all’operazione, i medici hanno stabilito che le cellule del padre erano quelle più adatte per il trapianto, le hanno estratte dal sangue, le hanno mobilizzate ed alla fine opportunamente manipolate per l’operazione. Nel frattempo il bambino è stato sottoposto ad una cura preparativa al trapianto mirata a distruggere le cellule difettose. Una volta conclusa la fase preparatoria si è proceduto con l’innesto delle cellule staminali che è stato concluso con successo.

Il bambino rimarrà sotto osservazione per almeno 10 giorni al fine di controllare che il suo corpo non abbia crisi di rigetto: “Bisognerà ora attendere il decorso dei prossimi giorni sorvegliando adeguatamente che non insorgano complicanze e che non si manifesti il rigetto delle cellule trapiantate, potenziale complicanza che potrebbe essere il problema principale per questo bambino. Il percorso trapiantologico potrà dirsi compiutamente realizzato presumibilmente prima della fine del mese di gennaio”, spiegano infatti i sanitari della struttura.

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Luca Scapatello

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Luca Scapatello

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