Intervistato sulle celebrazioni di Halloween che da qualche anno a questa parte vengono celebrate anche in Italia, il cardinale Bagnasco ha espresso la propria opinione contraria senza attaccarsi ad interpretazioni sensazionalistiche o a rimandi alla mitologia dalla quale è nata, ma attenendosi semplicemente all’analisi della stessa in rapporto alla tradizione ed alla cultura italiana e cattolica: “Ci sono delle manifestazioni provenienti da Paesi e culture non coerenti con la nostra sensibilità”- spiega il cardinale che poi aggiunge – “E tra le altre cose non educative”.
Continuando la sua riflessione sulla festa di Halloween e su ciò che rappresenta sia dal punto di vista visivo che ideale dice: “Non capisco come il promuovere delle manifestazioni basate sulla paura e sull’orrore, anche se in maniera scherzosa, possa essere educativo”. Quindi facendo un raffronto tra queste e la nostra celebrazione dei morti aggiunge: “Non capisco in che modo dovrebbe essere preferibile questo all’andare al cimitero a trovare i defunti, pensare alla vita eterna, dire ai bambini che la vita non finisce qui, che la morte è solo un passaggio verso la vita eterna”, un insegnamento ed un modo di festeggiare che il cardinale ritiene non solo più educativo ma anche più rassicurante.
In seguito a queste dichiarazioni l’intervistatrice del ‘Secolo XIX‘ ha ribadito la domanda iniziale, chiedendo se a suo avviso il sindaco Bucci avesse fatto bene ad impedire qualsiasi celebrazioni in tema Halloween nella città di Genova, un provvedimento che sicuramente è legato alla tragedia del Ponte Morandi, ed il cardinale ha risposto: “La scelta presa è coerente con la sensibilità del nostro popolo e con l’oggettività pedagogica, che bisogna recuperare”.
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Luca Scapatello
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