L’interrogazione parlamentare non ha mai avuto luogo ed il ministro della Salute australiano Roger Cook ha dichiarato in quella occasione che non avrebbe mai aperto un’indagine a riguardo poiché: “Le opinioni sull’aborto possono essere molto divergenti”. Nonostante il netto rifiuto, Goiran ha continuato la sua lotta per portare alla luce i fatti risalenti alla fine dello scorso anno. Il deputato sostiene che in quanto nati, quei bambini avevano tutti i diritti spettanti a qualunque cittadino e che, dunque, sarebbe compito della legge proteggerli.
L’opinione pubblica a riguardo è spaccata in due tra chi ritiene che la morte dei bambini sopravvissuti all’aborto sia stata causata dalla precaria condizione di salute e chi, invece, ritiene che si sarebbe potuto fare di più per salvarli, a maggior ragione alla luce dell’esistenza di cliniche specializzate nel trattamento di bambini nati prematuri nella stessa città di Perth. Proprio per diradare i dubbi su quanto realmente accaduto, ed accertare che la vita di quei bambini non poteva essere salvata Goiran sta continuando a protestare nella speranza che prima o poi gli venga concessa l’apertura di un’indagine.
Luca Scapatello
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