Un “lupo solitario” attacca Londra. Così vengono definiti gli adepti dell’Isis che agiscono per propria volontà, con mezzi “casalinghi” e verso obiettivi scelti a compiacenza degli jihadisti. L’uomo ha infatti usato un suv, con cui si è diretto sui passanti e i turisti che attraversavano il frequentatissimo ponte Westminster, ferendo una ventina di persone, tanti infatti a quell’ora (primo pomeriggio) coloro che si dirigono verso il Big Ben, per quella strada.
L’attentatore si è poi diretto verso il Parlamento inglese, la camera dei comuni in riunione era il suo obiettivo. Si è pertanto scagliato contro le forze di sicurezza, armato di due coltellacci. Una delle due lame ha ferito un poliziotto, che purtroppo morirà poco dopo. L’islamista ha lottato, ma è stato sopraffatto da altri agenti e freddato, prima che potesse ferire o uccidere altri.
Accade proprio il giorno del funesto anniversario dell’attentato di Bruxelles dell’anno scorso e il copione si ripete: si cerca di capire cosa sia davvero accaduto, ma pare che i siti dell’Isis stiano già esultando, mentre le autorità parlano dell’attentatore, a loro già noto.
Si tratta di Trevor Brooks, un londinese di origine giamaicana, convertitosi all’islam anni fa e divenuto imam, col nome di Abu Izzadeen. Aveva circa 40 anni, era sorvegliato da tempo, ma dal 2015 aveva fatto perdere le sue tracce, fino ad oggi.
“Due poliziotti hanno provato a fermarlo. Uno dei due è caduto per terra, mentre l’assalitore muoveva il braccio, come se lo stesse accoltellando o colpendo.”.
Il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, ha subito dichiarato: “Qualora fosse terrorismo, sarebbe una città ancora una volta colpita perché sappiamo e ricordiamo che Londra non è la prima volta che viene attaccata. Non ci è data la possibilità di abbassare la guardia.”. “(Sono) già attivate tutte le strutture della Farnesina, per verificare la presenza eventuale, che ci auguriamo non esserci, di connazionali tra i feriti.”.