Possiamo dire che non esista un Paese al mondo in cui, in questo tempo di Natale, non si intoni il canto “Astro del ciel”.
Nata con il titolo di “Stille Nacth”, è oggi tradotta in 300 lingue e moltissimi dialetti. Fu scritta in Austria, quando l’Europa aveva vissuto il passaggio devastante di Napoleone ed aveva di certo bisogno di un messaggio di speranza e, soprattutto, di pace.
Era l’anno 1816 e le parole vennero scritte dal prete Joseph Mohr di Salisgurgo, assistente parrocchiale della Chiesa di Mariapfarr (Austria). La musica venne aggiunta dopo ben due anni, dal maestro elementare ed organista Franz Xaver Gruber. Per la prima volta, il pezzo venne eseguito -in testo e musica- alla vigilia del Natale del 1818. Don Joseph Mohr cantava e il maestro Gruber suonava il basso.
Nel Natale di due anni prima, infatti, la gente, ridotta in miseria a causa della guerra, aveva potuto solo ascoltare la lettura dei versi. La versione italiana, poi, non è letteralmente tradotta, ma è stata scritta e pubblicata da don Angelo Meli, nel 1937.
Pare che a portarla in giro per il mondo sia stato, prima, il tirolese e organaro Carl Mauracher, che la fece conoscere in ogni paese in cui andava a riparare strumenti. Poi, i gruppi musicali “Strasser Siblings” e “Rainer Singers”, che giravano in tournée per l’Europa e per gli Stati Uniti, la portarono oltre i confini europei.
Pare anche che, nel primo terribile Natale della prima guerra mondiale, i soldati francesi, inglesi e tedeschi fecero una tregua e intonarono -come fratelli- proprio quella dolcissima canzone.
Astro del ciel, Pargol divin, mite Agnello Redentor! Tu che i vati da lungi sognar, tu che angeliche voci nunziar: luce dona alle menti, pace infondi nei cuor.
Astro del ciel, Pargol divin, mite Agnello Redentor! Tu disceso a scontare l’error, tu sol nato a parlare d’amor: luce dona alle menti, pace infondi nei cuor.
Astro del ciel, Pargol divin, mite Agnello Redentor! Tu di stirpe regale decor, tu virgineo, mistico fior: luce dona alle menti, pace infondi nei cuor.
Buon Natale a tutti voi!
Antonella Sanicanti
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