È stata ufficialmente aperta la Causa per la Beatificazione di Marianna Boccolini. Testimone di una fede semplice, concreta e profonda si pone a modello per i giovani.

Marianna Boccolini, che diventa adesso Serva di Dio, in quando è stato dato avvio all’inchiesta diocesana di accertamento delle virtù eroiche cristiane, ovvero il primo passo della Causa di Beatificazione, è una figura che può a tutti gli effetti diventare un solido modello per i giovani.
Il 7 giugno il vescovo della diocesi di Terni-Narni Amelia, mons. Francesco Antonio Soddu presso la Basilica Concattedrale di S. Giovenale in Narni, ha presideuto la celebrazione di apertura dell’inchiesta diocesana per la causa di Beatificazione e Canonizzazione di Marianna Boccolini. Il postulatore della causa è don Francesco Buono e dal 1° maggio è stato costituito il Tribunale ecclesiastico che avrà il ruolo di considerare tutti gli elementi che attestino le virtù cristiane della giovane vissute in modo eroico.
Al via la causa di Beatificazione di Marianna Boccolini
Si tratta del primo step di un iter che individua in questa ragazza elementi di santità di cui a 15 anni dalla sua morte è ancora forte il sentore. Marianna è stata una giovane che nella sua breve vita stroncata da un incidente all’età di 18 anni ha lasciato un’esperienza di fede forte e incisiva dimostrando una saggezza e un rapporto vivo con il Signore già in tenera età.

Nasce a Narni nel 1992 da una famiglia di cattolici non praticanti. A 7 anni vive il dolore della separazione dei genitori e già negli anni dell’infanzia sviluppa una relazione personale forte e profonda con Gesù. Quando riceve la Prima Comunione, a 10 anni, inizia per lei anche la prova di dover affrontare l’emicrania comitata, una patologia che si manifesta con vari disturbi.
Affronta tutto con un grande amore per la vita e con espressioni di lode a Dio che esprimono la sua purezza. A 11 anni scrive: “Io ti lodo, Signore, e ti ringrazio per il dono della vita, insuperabilmente bello e prezioso, e ti prego perché tutti si rendano conto di quello che hanno e perché imparino ad amarlo e ad apprezzarlo“.
L’amore per la vita e il desiderio di pace
Quando ha 12 anni, la mamma, che nel frattempo ha intrapreso un’altra relazione sentimentale ha una bambina e lei così riceve il dono di una sorellina di cui si occupa amorevolmente. Ragazza piena di interessi, cresce amando l’arte, soprattutto la pittura e la musica: espone dipinti, suona il pianoforte e fa danza.

Dimostra di avere una grande saggezza che esprime con naturalezza. Le sta molto a cuore la pace, nel mondo e nei cuori. Ha un blog in cui manifesta il suo pensiero e lì scrive: “Vorrei disegnarmi un mondo tutto mio perchè quello che è qui fuori non mi piace affatto, sai? Come sarebbe il mondo senza più guerra, né malattie, né povertà, né ingiustizie o discriminazioni?“. In queste riflessioni ci metteva il suo sogno: “riuscirei finalmente a vedere il mondo a colori“.
Riesce in ciò che è difficile a molti, saper apprezzare le cose semplici. A soli 14 anni scriveva infatti :” Saper guardare le piccole cose con attenzione apprezzandole ognuna come un grande dono di Dio così come saper guardare serenamente alle grandi cose della vita non potrà che condurre lontano, nel Regno di Dio“.
Una fede semplice che genera frutti
Dio era al centro della sua vita e lo si capiva dalle cose che diceva. “La vita non è nulla se dimentichiamo di condurla rispettando i comandamenti dettatici da Dio” era infatti il suo pensiero. Sapeva che la vera libertà è scegliere la bellezza e l’amore, la verità, ovvero il Signore.
Aveva una forte attrazione per il passo evangelico delle Beatitudini e prendeva a modello grandi santi come Madre Teresa di Calcutta e San Giovanni Paolo II. Amava gli altri con sentimenti sinceri e questo generava conversioni già in vita, ma ancor di più sono state quelle verificatosi dopo la sua morte, prima tra tutti quella della sua mamma.
Marianna muore il 18 agosto 2010 rimanendo vittima di un terribile incidente stradale e tempo prima di morire ha come presagito la sua dipartita chiedendo alla madre cosa avrebbe fatto se lei fosse morta, e incoraggiandola ad andare avanti.
La sua fede viva e concreta si pone come esempio per i giovani e va ad inserirsi in un panorama di ragazzi vissuti e morti in odore di santità per aver seguito Gesù e averlo indicato come unica via per la felicità eterna e anche per quella terrena.