La situazioni era abbastanza complicata e resa più dura dall’uomo, che non voleva un figlio suo e mai l’avrebbe riconosciuto.
Poi, riceve la telefonata di qualcuno che proprio non aspettava: il Papa, addirittura, e qualcosa, dentro di lei, cambia per sempre.
Quella telefonata arrivava in risposta ad una lettera che Anna stessa aveva scritto a Papa Francesco, quasi a dare sfogo alla sua angoscia o a voler giustificare la sua decisione di interrompere la gravidanza.
“Pronto Anna, sono Papa Francesco. Ho letto la tua lettera. Noi cristiani non dobbiamo farci togliere la speranza, un bambino è un dono di Dio, un segno della Provvidenza”.
Poche parole per ridarle la gioia di partorire una vita: “Le sue parole mi hanno riempito il cuore di gioia. Mi ha detto che ero stata molto coraggiosa e forte per il mio bambino”.
Al telefono, Anna spiega al Papa le sue paure e anche la sua condizione da divorziata, poiché non sa se questo le permetterebbe di battezzare il bambino che sta per nascere.
Questa è una storia che finisce bene; una storia in cui trionfa la vita; una storia in cui una madre non si arrende, nonostante il mondo non le dia alcuna ragione per concepire in serenità il suo bambino.
Come Anna molte altre donne potrebbero trovarsi in quella situazione.
Per tutte loro, speriamo ci sia qualcuno accanto che faccia la differenza, come Papa Francesco per lei.
Antonella Sanicanti
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