Angelus, Papa | Qual è il vero potere dell’amore?

Papa Francesco ricorda il dialogo tra santa Elisabetta e Maria, un dialogo al termine del quale la Vergine annuncia nel canto del Magnificat la logica di Dio, che rovescia i valori del “mondo”.

Oggi, nella Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, papa Francesco ha evocato il Vangelo odierno (Lc 1,39-56), in cui assistiamo all’incontro tra Maria e la cugina Elisabetta.

photo web source

Il Papa fa riferimento al dialogo tra le due donne, con Elisabetta, colma di Spirito Santo, che omaggia la Madonna con una benedizione meravigliosa: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

Francesco le definisce «parole piene di gioia e di stupore» entrate a far parte dell’Ave Maria, che i cristiani recitano tutti i giorni. E Maria come risponde alla benedizione di Elisabetta? Con un «regalo per noi, per tutta la storia», «un inno di lode e esultanza per le grandi cose che il Signore ha compiuto in lei»: il Magnificat, dove la Madonna annuncia, dice il Papa, «un rovesciamento di valori».

Il Magnificat, un cantico profetico

«La Vergine profetizza con questo cantico», ci dice Francesco. «Profetizza che a primeggiare non sono il potere, il successo e il denaro». «Il vero potere è il servizio», ci ricorda Francesco». «Non dimentichiamo questo: il vero potere è il servizio – e regnare significa amare. E che questa è la strada per il Cielo».

Maria non esagera forse un po’ a annunciare che Dio «ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili, ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote»? Non descrive forse un mondo che non c’è, si chiede il Papa? Quanto afferma la Madonna «non sembra corrispondere alla realtà; mentre lei parla, i potenti del tempo non sono stati rovesciati: il temibile Erode, ad esempio, sta saldo sul suo trono. E anche i poveri e gli affamati rimangono tali, mentre i ricchi continuano a prosperare».

Il nuovo ordine di Dio

Maria «non vuole fare la cronaca del tempo», «non è una giornalista», ci ricorda Francesco. È fin troppo vero: i potenti sono ancora lì, ben saldi sui loro troni. Ma quella cantata dalla Vergine è la logica di Dio che «attraverso la mitezza e la piccolezza compie grandi cose».

Maria vuole dirci qualcosa di molto più importante. E cioè che attraverso lei Dio «ha inaugurato una svolta storica, ha definitivamente stabilito un nuovo ordine di cose». Un ordine dove chi è piccolo e umile come Maria viene innalzato, mentre «i potenti del mondo sono destinati a rimanere a mani vuote».

Dio ci è sempre vicino

Maria canta la speranza e accende la speranza. Ci mostra che il cielo è a portata di mano se anche noi non cediamo al peccato. Dio non ci abbandona anche nel peccato, ci rassicura Francesco. «Il Signore sempre ti è vicino, perché è misericordioso». Questo perché «lo stile di Dio è vicinanza, compassione e tenerezza». Così Maria – la «prima creatura che con tutta sé stessa, in anima e corpo, taglia vincitrice il traguardo del Cielo» – «ci prende per mano» e «ci invita a gioire pensando al paradiso». Francesco conclude l’Angelus esortandoci a chiedere a Maria «uno sguardo capace di intravedere il Cielo in terra».

Il papa ricorda la Salus populi romani

Dopo la recita dell’Angelus, il Papa ha augurato una buona festa dell’Assunta ai tanti che sono in vacanza ma ha avuto parola anche per coloro che sono impossibilitati a godersi un momento di distensione. Francesco ha voluto ringraziare in particolare «coloro che assicurano i servizi indispensabili per la collettività» in questo momento di pausa estiva.

Il Papa ha anche accennato alla possibilità di visitare un santuario mariano per venerare la nostra Madre celeste. In particolare, rivolgendosi ai fedeli romani, ha ricordato loro la venerazione all’icona della Salus populi romani, custodita nella Basilica di Santa Maria Maggiore, dove «si trova anche la statua della Vergine Regina della pace, posta dal Papa Benedetto XV».. Infine Francesco ha concluso chiedendo l’intercessione di Maria perché Dio conceda al mondo il dono della pace. Con una preghiera particolare per il popolo ucraino, sofferente per la guerra scoppiata il 24 febbraio.

Impostazioni privacy