Papa Leone XIV durante l’Angelus in piazza San Pietro ha indicato un esempio di forza e coraggio nella fede e impartito la tradizionale benedizione alle statuine dei Bambinelli chiedendo di pregare per la pace.

A pochissimi giorni dal Natale, in questa IV Domenica di Avvento, papa Leone XIV ha recitato il consueto Angelus domenicale dalla finestra del Palazzo Apostolico. Con la piazza San Pietro gremita di fedeli e pellegrini tra il presepe e il grande albero di Natale oggi c’era anche un elemento in più.
Tante statuine di Gesù Bambino, i cosiddetti Bambinelli che poi la Notte di Natale verranno, come da consuetudine, inserite nei presepi allestiti nelle casa. La tradizione della benedizione papale ai Bambinelli nella IV Domenica d’Avvento risale a papa Paolo VI che l’ha inaugurata. Da allora tutti i papa l’hanno mantenuta e quest’anno è la prima volta per papa Leone.
Papa Leone all’Angelus: imitare San Giuseppe uomo di misericordia e abbandono
La riflessione del Santo Padre è andata al Vangelo di questa IV Domenica di Avvento che si concentra sulla figura di San Giuseppe e sul sogno che lo incoraggia a compiere il suo ruolo in quella che è la storia della salvezza. Papa Leone analizza la personalità di san Giuseppe, definito dalle Scritture, “uomo giusto”.

È un uomo “fragile e fallibile, come noi, e al tempo stesso coraggioso e forte nella fede“, dice. Di fronte alla difficile situazione da comprendere e da accettare della gravidanza di Maria, il comportamento di san Giuseppe si rivela pieno di misericordia, in quando non vuole ripudiarla pubblicamente ed esporla così allo scandalo e alla pubblica condanna, ma pensa di farlo nel segreto.
Quando il Signore in sogno gli rivela il suo piano di salvezza, lui manifesta un atteggiamento di completo abbandono. “Con un grande atto di fede, lascia anche l’ultima spiaggia delle sue sicurezze e prende il largo verso un futuro che è totalmente nelle mani di Dio“, spiega.
Pietà e carità, le altre virtù da imitare
“Pietà e carità, misericordia e abbandono: ecco le virtù dell’uomo di Nazareth che la liturgia oggi ci propone” commenta il papa indicando queste come le virtù che siamo chiamati ad imitare, sull’esempio eccelso di san Giuseppe, di cui chiede, insieme alla Beata Vergine Maria, l’intercessione affinché ci accompagnino in questi ultimi giorni di Avvento verso il Natale.
L’augurio è che ci educhino il cuore all’incontro con gli altri affinché possiamo essere “presepe accogliente, casa ospitale, segno della presenza di Dio“. Non bisogna sprecare questo tempo di grazia, aggiunge, per incoraggiare e dare un po’ di speranza alle persone con cui viviamo e a tutti quelli che incontriamo. Sempre nel totale abbandono al Signore e alla sua Provvidenza, “affidandogli tutto con fiducia“.
Dopo la preghiera dell’Angelus e la benedizione apostolica, è stata la volta della benedizione alle statuine di Gesù Bambino che i pellegrini hanno portato con sé. Nell’impartirla il Santo Padre ha aggiunto la richiesta, rivolta in particolare ai bambini, di pregare Gesù anche per le intenzioni del papa e soprattutto per la pace.







