Angelus 7 dicembre 2025, Papa Leone XIV: non sono i potenti a scrivere la storia

Papa Leone XIV all’Angelus di questa II Domenica di Avvento ha sottolineato come il corso della storia non è scritto dai potenti del mondo.

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Papa Leone XIV all’Angelus – lalucedimaria.it

Riprende il consueto Angelus domenicale del papa dopo la pausa della scorsa settimana avvenuta per il viaggio apostolico in Turchia e Libano. Papa Leone XIV è tornato ad affacciarsi dalla finestra del Palazzo Apostolico a mezzogiorno per la preghiera mariana e un breve commento al Vangelo del giorno.

In questa II Domenica di Avvento il pontefice ha evidenziato come la liturgia ci porta ad avvicinarsi al mistero della venuta del Regno di Dio sulla terra attraverso le parole del precursore di Gesù, san Giovanni Battista.

Papa Leone XIV all’Angelus: “il corso della storia non è scritto dai potenti”

Con toni severi il Battista scuote gli animi e il popolo lo ascolta perché nelle sue parole vede risuonare l’appello di Dio. “Non scherzare con la vita, ma approfittare del momento presente per prepararsi all’incontro con Colui che giudica in base alle opere e alle intenzioni del cuore e non secondo le apparenze”  è ciò che il papa esorta a fare.

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Papa Leone XIV – lalucedimaria.it

Il Regno di Dio si manifesta nella mitezza e nella misericordia. Per questo papa Leone sottolinea che il corso della storia non è scritto dai potenti del mondo. Il germoglio di Iesse, come illustrato dal profeta Isaia, porta la vita e da lì inizia a soffiare lo Spirito Santo con i suoi doni.

Ognuno nelle propria vita può farne esperienza, spiega il papa, e ha ricordato che si tratta della stessa esperienza che la Chiesa ha fatto con il Concilio Vaticano II, di cui proprio oggi ricorrono i 60 anni dalla conclusione. “Un’esperienza che si rinnova quando camminiamo insieme verso il Regno di Dio“, ha detto.

La spiritualità dell’Avvento, espressa anche dalle luminarie nelle strade, ci ricorda che “ognuno di noi può essere una piccola luce se accoglie Gesù, germoglio di un mondo nuovo“.

Unità con la chiesa ortodossa

Papa Leone ha commentato il suo recente viaggio apostolico, il primo del suo pontificato. Ha ricordato con gioia che insieme al patriarca ecumenico ortodosso Bartolomeo e ad altri esponenti di altre confessioni cristiane hanno fatto un importante passo verso una più compiuta unità visibile.

Pregare insieme nel luogo della vecchia Nicea, dove 1700 c’è stato il celebre Concilio da cui è scaturito il Credo, è stato un momento particolarmente significativo. Nella giornata di oggi ricorre invece il sessantesimo anniversario dall’incontro in cui fu fatta la dichiarazione comune da parte di papa san Paolo VI e il patriarca ortodosso Atenagora in cui fu posta fine alle reciproche scomuniche.

Il Santo Padre ha poi esternato la sua gioia nell’aver incontrato la comunità cattolica turca che tanto si prodiga per prestare servizio verso chi soffre. Anche in Libano ha provato conforto nell’incontrare gente che gli ha testimoniato come sia possibile vivere e annunciare il Vangelo accogliendo gli sfollati, visitando i carcerati e condividendo il pane con chi si trova nel bisogno.

A commuoverlo, come ha sottolineato, è stato anche l’incontro con i parenti delle vittime dell’esplosione del porto di Beirut. Dal viaggio apostolico ha trovato testimonianza del fatto che la pace è possibile e che i cristiani in dialogo con uomini e donne di altre fedi e culture possono contribuire a costruirla.

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