Angelus 28 dicembre, Papa Leone XIV: perché la Santa Famiglia è scuola d’amore

Durante l’Angelus di oggi papa Leone ha indicato l’esempio della Santa Famiglia di Nazareth sottolineando l’importanza della famiglia per la società, che viene illuminata dalla fiamma del suo amore. 

Papa Leone XIV
Papa Leone XIV all’Angelus – lalucedimaria.it

La domenica dopo il Natale è tradizionalmente dedicata alla Santa Famiglia di Nazareth. Così, in questa domenica 28 dicembre, papa Leone XIV all’Angelus in piazza San Pietro, ha ricordato l’importanza della famiglia e ha rivolto la sua preghiera per tutte le famiglie.

Partendo dalla liturgia di oggi, che propone il racconto evangelico della fuga in Egitto della Santa Famiglia composta dalla Beata Vergine Maria, san Giuseppe e il Bambino Gesù, il pontefice si è soffermato sull’esempio familiare che scaturisce proprio da questa famiglia eccezionale.

Papa Leone all’Angelus: la fiamma viva dell’amore della famiglia è luce per la società

L’ombra inquietante della minaccia mortale imposta dal re Erode, uomo crudele e sanguinario, cadeva sulla luce del Natale del Signore. Sentendosi minacciato dalla nascita di un re, temendo di perdere il suo potere, Erode mise in atto il folle piano della strage degli innocenti, ovvero l’uccisione di tutti i bambini maschi fino ai 2 anni di età.

presepe piazza san pietro palazzo apostolico
Piazza San Pietro durante l’Angelus del Papa – lalucedimaria.it

Così, la Santa Famiglia si trovò a dover fuggire per mettere in salvo il Bambino appena nato. La luce della gioia di Betlemme provata dai pastori non arriva a questo crudele re che vive nella solitudine interiore e nella durezza di cuore.

Il tiranno rappresenta il mondo dispotico e ingannatore, davanti al quale la Santa Famiglia protegge con amore, l’amore di Dio che “si dona agli uomini senza riserve e senza pretese“, dice il papa. Così oggi il mondo attacca la famiglia.

È modello il gesto di Giuseppe che obbediente a Dio mette in salvo la sua sposa e il Bambino. “In Egitto, infatti, la fiamma d’amore domestico a cui il Signore ha affidato al sua presenza nel mondo cresce e prende vigore per portare luce al mondo intero“, spiega.

Mentre è con stupore e gratitudine che possiamo guardare a questo mistero dobbiamo pensare “alle nostre famiglie, e alla luce che fuori da esse può venire alla società in cui viviamo” riflette il Santo Padre.

L’amore familiare supera i falsi miti della società

Il papa osserva come il mondo purtroppo “ha sempre i suoi Erode: i suoi miti di successo ad ogni costo, di potere senza scrupoli, di benessere vuoto e superficiale“. Inoltre, fa notare che “spesso ne paga le conseguenze in solitudine, disperazione, divisioni e conflitti“.

Mette in guardia ed esorta a non lasciare che questi miraggi “soffochino la fiamma dell’amore delle famiglie cristiane“. Bisogna invece custodire i valori del Vangelo, “la presenza ai Sacramenti, specialmente la Confessione e la Comunione, gli affetti sani, il dialogo sincero, la fedeltà, la concretezza semplice e bella delle parole e dei gesti buoni di ogni giorno“.

È questo ciò che propone papa Leone come stile di vita, sul modello, appunto, della Santa Famiglia, che può “rendere luce e speranza per gli ambienti in cui viviamo” ed essere perciò “scuola d’amore e strumenti di salvezza nelle mani di Dio“.

Nel salutare i pellegrini presenti, poi, dopo la recita della preghiera dell’Angelus e la benedizione apostolica, il pontefice ha voluto esortare ancora una volta a pregare per la pace, in particolar modo, oggi, per le famiglie che soffrono a causa della guerra. 

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