Angelus | Papa Francesco ricorda una giovane donna uccisa in odio alla fede

In piazza San Pietro, durante il consueto appuntamento dell’Angelus, Francesco ricorda la beatificazione di una donna martire, uccisa in odio alla fede.

Qual è la virtù che rende questa ragazza così eroica e unica? L’esempio che lei ha dato la rende “scomoda” per i parametri del mondo di oggi.

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Dio è misericordioso o è un giustiziere?

Anche San Giovanni Battista è stato colto dal dubbio: Gesù Cristo è o non è il Messia? Questo passaggio cruciale del Vangelo odierno (Mt 11,2-11) è stato preso in esame da papa Francesco durante l’Angelus.

Giovanni “pensava a un Messia severo che, arrivando, avrebbe fatto giustizia con potenza castigando i peccatori”. Gesù, però, offre “parole e gesti di compassione verso tutti” e “al centro del suo agire c’è la misericordia” che sana i malati, risuscita i morti e annuncia il Vangelo ai poveri (cfr v.6).

Il dilemma del Battista suggerisce “qualcosa di importante anche a noi”, ha sottolineato il Santo Padre. Quando Giovanni viene preso dai dubbi, si trova in carcere e, da lì, manda i suoi discepoli a interrogare Gesù sulla sua identità.

Il carcere evoca non solo un “luogo fisico” ma anche la situazione interiore” di “oscurità” che Giovanni sta vivendo: manca, infatti, “la possibilità di vedere chiaro e di vedere oltre”.

Può suscitare meraviglia, ha osservato il Pontefice, che queste perplessità vadano ad affliggere proprio Giovanni, “il quale aveva battezzato Gesù nel Giordano e lo aveva indicato ai suoi discepoli come l’Agnello di Dio (cfr Gv 1,29)”.

Ciò significa che “anche il più grande credente attraversa il tunnel del dubbio”. Ciò, però, “non è un male – ha proseguito il Papa – anzi, talvolta è essenziale per la crescita spirituale: ci aiuta a capire che Dio è sempre più grande di come lo immaginiamo”.

Le opere che compie Dio sono “sorprendenti rispetto ai nostri calcoli; il suo agire è diverso, supera i nostri bisogni e le nostre attese; e perciò non dobbiamo mai smettere di cercarlo e di convertirci al suo vero volto”.

Il rischio di “etichettare” i fratelli

Il “grande teologo” Henri de Lubac affermava che Dio “occorre riscoprirlo a tappe… talvolta credendo di perderlo. Così è stato per il Battista che, “nel dubbio, lo cerca ancora, lo interroga, “discute” con Lui e finalmente lo riscopre”. Giovanni, che Gesù definisce “il più grande tra i nati di donna”, ci insegna a “non chiudere Dio nei nostri schemi”.

Chiunque tra noi può ritrovarsi nella situazione in cui si è trovato il Battista, “in un carcere interiore”, incapace di “riconoscere la novità del Signore, che forse teniamo prigioniero della presunzione di sapere già tanto su di Lui”.

Qualcuno potrebbe avere in mente l’idea di “un Dio potente che fa ciò che vuole, anziché il Dio dell’umile mitezza, della misericordia e dell’amore, che interviene sempre rispettando la nostra libertà e le nostre scelte”. E domandargli: “Sei davvero Tu, così umile, il Dio che viene a salvarci?”.

Anche “con i fratelli”, spesso, manifestiamo “le nostre idee, i nostri pregiudizi e affibbiamo agli altri – specialmente a chi sentiamo diverso da noi – delle rigide etichette”.

L’Avvento, quindi, è “un tempo di ribaltamento di prospettive, dove lasciarci stupire dalla grandezza della misericordia di Dio, ha affermato il Papa. In questo tempo, “preparando il presepe per il Bambino Gesù, impariamo di nuovo chi è il nostro Signore”.

Si tratta di “un tempo in cui uscire da certi schemi e pregiudizi verso Dio e i fratelli; un tempo in cui, anziché pensare ai regali per noi, possiamo donare parole e gesti di consolazione a chi è ferito, come ha fatto Gesù con i ciechi, i sordi e gli zoppi”.

Omaggio alla “Maria Goretti brasiliana”

Dopo la recita dell’Angelus, papa Francesco ha accennato alla beatificazione della venerabile Isabel Cristina Mrad Campos (1962-1982), celebrata ieri a Barbacena (Brasile). Isabel fu uccisa “in odio alla fede per aver difeso la sua dignità di donna e il valore della castità, ha ricordato.

L’“eroico esempio” della nuova beata “possa stimolare in particolare i giovani a rendere una generosa testimonianza di fede e di adesione al Vangelo”, ha affermato Francesco.

Il Santo Padre ha quindi espresso preoccupazione” per i “violenti scontri” verificatisi nel Sud Sudan nei giorni scorsi. “Preghiamo il Signore per la pace e la riconciliazione nazionale – ha detto – affinché cessino gli attacchi e siano sempre rispettati i civili”.

Di seguito, un accenno alla Giornata Mondiale della Montagna, quest’anno sul tema Le donne muovono le montagne. “Dalla gente di montagna impariamo il senso della comunità e il camminare insieme”, ha commentato il Pontefice.

Il Papa ha infine effettuato la tradizionale “benedizione dei bambinelli” portati in piazza San Pietro dai bambini e ragazzi della diocesi di Roma. “Vi invito a pregare davanti al presepio, perché il Natale del Signore porti un raggio di pace ai bambini del mondo intero, specialmente quelli costretti a vivere i giorni terribili e bui della guerra”, a partire dalla “guerra in Ucraina che distrugge tante vite e tanti bambini”, ha concluso Bergoglio.

 

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