Papa Leone XIV ricorda come Dio non ci volti mai le spalle, «nemmeno se arriviamo tardi a bussare alla sua porta». Poi l’appello, ancora una volta, al “cessate il fuoco”.

In una Piazza San Pietro gremita, oggi, domenica 27 luglio 2025, Papa Leone XIV fa una importante riflessione sul Vangelo odierno. Egli riflette su come Gesù abbia insegnato ai discepoli il Padre nostro, «preghiera che unisce tutti i cristiani». È proprio tramite questa prece, spiega il Santo Padre, che «siamo rivelati a noi stessi e conosciamo la grandezza dell’amore di Dio, nostro Padre».
«Il Vangelo descrive i tratti della paternità di Dio attraverso immagini suggestive, come un uomo che si alza di notte per aiutare un amico o un genitore che si preoccupa di dare cose buone ai figli. Queste immagini «ci ricordano che Dio non ci volta mai le spalle quando ci rivolgiamo a Lui, nemmeno se arriviamo tardi o abbiamo commesso errori», continua il pontefice.
Papa Leone prosegue il suo discorso chiarendo che con la recita del Padre Nostro, «esprimiamo l’impegno di amare come fratelli in Cristo. È importante lasciarsi trasformare dalla bontà, pazienza e misericordia di Dio, per riflettere il suo volto».
L’appello di Papa Leone XIV: «Cessate il fuoco, liberate gli ostaggi, rispetto per il diritto umanitario»

Papa Leone prosegue il suo discorso, dopo la recita dell’Angelus, ricordando che oggi «si celebra la quinta giornata mondiale dei nonni e degli anziani che ha come tema “beato chi non ha perduto la speranza”. Guardiamo ai nonni, agli anziani, come testimoni di speranza, capaci di illuminare il cammino delle nuove generazioni. Non lasciamoli soli, ma stringiamo con loro un’alleanza di amore e di preghiera».
Si torna poi sul tema dei conflitti e il pontefice, ancora una volta, fa un appello affinché si cessi il fuoco nei vari contesti di guerra. «Il mio cuore è vicino a tutti coloro che soffrono a causa dei conflitti e della violenza nel mondo. In particolare prego per le persone coinvolte negli scontri al confine tra Thailandia e Cambogia, specialmente per i bambini e le famiglie sfollate.
Possa il Principe della Pace ispirare tutti a cercare il dialogo e la riconciliazione. Prego per le vittime delle violenze nel sud della Siria. Seguo con molta preoccupazione la gravissima situazione umanitaria a Gaza, dove la popolazione civile è schiacciata dalla fame e continua ad essere esposta a violenze e morte. Rinnovo il mio accorato appello al cessate il fuoco, alla liberazione degli ostaggi e al rispetto integrale del diritto umanitario».