Angelus 24 agosto 2025, Papa Leone XIV: “Gesù è la porta stretta che dobbiamo attraversare”

All’Angelus domenicale, Papa Leone XIV ha ricordato quanto Gesù, che ci ha amati fino alla fine, sia la misura della nostra fede, la porta stretta che dobbiamo attraversare per essere salvati.

Papa Leone XIV
Papa Leone XIV all’Angelus – lalucedimaria.it

In una nuvolosa piazza San Pietro in questa giornata di fine estate, oggi 24 agosto, si è svolta la consueta recita dell’Angelus domenicale di Papa Leone XIV. Affacciato dalla sua finestra nel palazzo apostolico, il pontefice ha esposto la sua riflessione ai fedeli.

Si è trattato, come di consueto, del commento al Vangelo del giorno (Lc 13,22-30). Il Santo Padre ha analizzato le parole di Gesù che usa l’immagine della “porta stretta” in risposta a chi gli chiede chi sono quelli che si salvano.

Papa Leone XIV all’Angelus: “Gesù è la porta stretta”

Sforzarsi di entrare per la porta stretta, ovvero per la via più dura e difficile, quella che presenta maggiori difficoltà, è ciò che il Signore ci invita a fare. Papa Leone fa notare che ciò potrebbe sorprenderci dal momento che è il Dio dell’amore e della misericordia e questa immagine potrebbe sembrarci in contrasto con l’amore del Signore.

piazza san pietro
L’Angelus del Papa a piazza San Pietro – lalucedimaria.it

Ma ciò che Gesù vuole è per scuotere la presunzione di chi pensa di essere già salvato. Sono parole rivolte principalmente a chi pratica la fede e pensa di essere già a posto. Ma, “non basta compiere atti religiosi se questi non trasformano il cuore“, sottolinea il pontefice.

Il Signore non gradisce preghiere e sacrifici se non ci conducono a vivere l’amore verso i fratelli e a praticare la giustizia“. Il Vangelo di oggi pone una provocazione che mette in crisi la sicurezza dei credenti. Una fede autentica è quando abbraccia interamente la vita, le scelte, quando orienta ad impegnarsi per il bene.

L’imitazione di Cristo è la via da seguire: Lui ha amato fino alla fine, “fino ad attraversare la porta stretta della croce“, dice il papa che ricorda che “Lui è la misura della nostra fede, lui è la porta stretta che dobbiamo attraversare per essere salvati“.

Diventare operatori di giustizia e di pace

Far questo vuol dire diventare operatori di gisutizia e di pace, afferma il Santo Padre, che spiega cosa effettivamente questo voglia significare. Vuo dire “compiere scelte faticose e impopolari, lottare contro il proprio egoismo e spendersi per gli altri, perseverare nel bene quando sembrano prevalere le logiche del male“.

Il risultato di questo pè scoprire che la vita si spalanca davanti a noi in modo nuovo e si entra nel cuore largo di Dio. Papa Leone dopo la preghiera dell’ Angelus ha voluto esprimere la sua vicinanza alla popolazione del Mozambico, vitttima di una situazione di insicurezza e di violenza che continua a provocare morti e sfollati.

Oltre a ricordare la situazione di queste persone, proseguendo nella preghiera a cui ha esortato la scorsa settimana, indetta per lo scorso venerdì 22 insieme al digiuno, ha voluto aggiungere un altro invito.

Ha invitato ad unirsi spiritualmente ai fratelli e alle sorelle dell’Ucraina che attraverso l’iniziativa “Preghiera mondiale per l’Ucraina” chiedono che il Signore doni la pace al loro Paese.

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