Papa Leone XIV a Castel Gandolfo dove è in vacanza celebra la Messa e recita l’Angelus e dice: “c’è bisogno della rivoluzione dell’amore”.

Il Santo Padre Leone XIV oggi, 13 luglio, ha celebrato la Santa Messa domenicale nella Parrocchia Pontificia San Tommaso da Villanova di Castel Gandolfo, a cui è seguita la recita dell’Angelus. Il pontefice dalla scorsa domenica si è recato nel luogo di residenza estiva dei papi per trasorrere un periodo di riposo in questo tempo estivo.
Non ha però rinunciato ad alcuni incontri pubblici, come la celebrazione della Santa Messa stamattina nella parrocchia della cittadina. La sua omelia si è concentrata sul Vangelo del giorno e cioè la celebre parabola del buon samaritano.
Papa Leone XIV, Messa e Angelus del 13 luglio
Papa Leone ha analizzato una parabola che scuote le nostre coscienze addormentate e distratte, e “ci provoca contro il rischio di una fede accomodante, sistemata nell’osservanza esteriore della legge, ma incapace di sentitre e di agire con le stesse viscere compassionevoli di Dio“, ha detto il pontefice.

Ha dunque riflettutto sulla compassione, che è al centro della parabola e che è ciò che il Signore vuole che proviamo. Si sofferma, quindi, ad analizzare i diversi tipi di sguardo: quello di chi vede e passa oltre e quello di chi invece si ferma perché prova compassione.
Guardare “con gli occhi del cuore, con uno sguardo più profondo, con un’empatia che ci fa entrare nella situazione dell’altro e ci fa partecipare interiormente, ci tocca, ci scuote, interroga la nostra vita e la nostra responsabilità“. È questo sguardo che siamo chiamati ad avere, perché “oggi c’è bisogno di questa rivoluzione dell’amore“, ha affermato di nuovo il papa, come aveva già fatto altre volte dall’inizio del suo pontificato, in un’espressione che ormai gli è diventata tipica.
Imparare ad essere prossimo per gli altri, diventare una persona che ama, il cui cuore è aperto per lasciarsi turbare di fronte al bisogno dell’altro, chiunque sia, con le sue sofferenze e lasciarsi spezzare il cuore da questo è farsi davvero prossimo e amare. Solo così “l’amore si fa spazio diventando più forte del male e della morte“, ha sottolineato il papa.
Imitare Cristo per farsi prossimo
Alle ore 12 papa Leone ha recitato l’Angelus, come di consueto, ma oggi dalla piazza della libertà di Castel Gandolfo. La domanda che dobbiamo porci anche noi oggi, come l’uomo che lo chiede a Gesù è: “cosa devo fare per ereditare la vita eterna?“. Il desiderio di salvezza è costante nel cuore dell’uomo , la liberazione dal male e dalla morte è ciò che ogni uomo spera.
La vita eterna, che Dio solo può dare, la si può avere solo facendo la sua volontà corrispondendo all’amore del Padre. Lui ci ha amato con tutto se stesso nel Figlio Gesù. “Amore che si dona e non possiede, che perdona e non pretende, che soccorre e non abbandona mai“, sono le parole di papa Leone, che ci esorta a meditare su questo.
“In Cristo Dio si è fatto prossimo di ogni uomo e di ogni donna“: afferma il papa. È l’imitazione di Cristo l’atteggiamento da avere, ricorda il papa, perché per vivere in eterno “non occorre ingannare la morte, ma servire la vita, cioè prendersi cura dell’esistenza degli altri nel tempo che condividiamo“.
Dopo la recita dell’Angelus e la benedizione papale papa Leone ha ricordato la beatificazione di Francesco Beniamino, frate martire in odio alla fede beatificato ieri a Barcellona esortando affinché la sua testimonianza sia di stimolo per tutti.
Il pensiero del pontefice è andato ai vari gruppi di pellegrini presenti, a coloro che stanno facendo il pellegrinaggio annuale al santuario di Chezstochowa in Polonia, e ha ringraziato della calorosa accoglienza che ha ricevuto a Castel Gandolfo in questo tempo che lo vede risiedere lì per le ferie estive.