In una piazza San Pietro gremita, Papa Leone XIV ha invitato, ancora una volta, a porre fine ai conflitti nel mondo.

Da Piazza San Pietro, Papa Leone XIV ha tenuto l’Angelus domenicale, toccando temi importanti come i conflitti attualmente in corso, e invitando a riflettere su come investire il tesoro della nostra vita.
Il pontefice ha cominciato il suo discorso, come di consueto, spiegando il Vangelo di oggi. «Oggi, nel Vangelo, Gesù ci invita a riflettere su come investire il tesoro della nostra vita. Dice: “Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina”. Ci esorta, cioè, a non tenere per noi i doni che Dio ci ha fatto, ma a impiegarli con generosità per il bene degli altri, specialmente di chi ha più bisogno del nostro aiuto.
Si tratta non solo di condividere le cose materiali di cui disponiamo, ma di mettere in gioco le nostre capacità, il nostro tempo, il nostro affetto, la nostra presenza, la nostra empatia. Insomma, tutto ciò che fa di ciascuno di noi, nei disegni di Dio, un bene unico senza prezzo, un capitale vivo, pulsante, che per crescere chiede di essere coltivato e investito; altrimenti si inaridisce e si svaluta, oppure finisce perduto, in balia di chi, come un ladro, se ne appropria per farne semplicemente un oggetto di consumo».
I doni di Dio
Il pontefice si sofferma poi sul dono di Dio che siamo. Papa Leone XVI evidenzia che esso «non è fatto per esaurirsi così; ha bisogno di spazio, di libertà, di relazione per realizzarsi ed esprimersi. Ha bisogno dell’amore che solo trasforma e nobilita ogni aspetto della nostra esistenza, rendendoci sempre più simili a Dio. Non a caso, Gesù pronuncia queste parole mentre è in cammino verso Gerusalemme, dove sulla croce offrirà se stesso per la nostra salvezza.
Le opere di misericordia sono la banca più sicura e redditizia dove affidare il tesoro della nostra esistenza, perché lì, come ci insegna il Vangelo, con due spiccioli anche una povera vedova diventa la persona più ricca. Sant’Agostino, in proposito, dice: “Uno sarebbe già contento se da una libra di bronzo ne ricavasse una d’argento, o da una d’argento una d’oro; ma da quello che si dà si riceve qualcosa di realmente diverso: non oro o argento, ma la vita eterna. Sarà mutata la cosa data, perché sarà mutato colui che dà“.
Papa Leone XIV: si ponga fine alle guerre
Dopo l’Angelus, il pontefice ha fatto un nuovo appello affinché le guerre giungano al termine, e ha esortato i fedeli a continuare a pregare per questo.

«Continuiamo a pregare perché si ponga fine alle guerre. L’ottantesimo anniversario dei bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki risvegliato in tutto il mondo il doveroso rifiuto della guerra come via per la risoluzione dei conflitti. Quanti prendono le decisioni tengano sempre presenti le loro responsabilità per le conseguenze delle loro scelte sulle popolazioni; non ignorino le necessità dei più deboli e il desiderio universale di pace», ha detto il pontefice.
Leone XIV ha anche sottolineato come Armenia e Azerbaijan abbiano firmato un accordo di pace. «Auspico che questo evento possa contribuire. Una pace stabile e duratura nel Caucaso meridionale. Invece, la situazione della popolazione diventa sempre più disperata.
Si susseguono notizie di omicidi, violenze di ogni genere, tratta di esseri umani, esili forzati e sequestri. Rivolgo un accorato appello a tutti i responsabili affinché gli ostaggi siano liberati immediatamente. Chiedo il sostegno concreto della comunità internazionale per creare le condizioni sociali e istituzionali che permettano agli haitiani di vivere in pace», ha chiosato.