Anche se sono diventato famoso le ferite del bullismo non si cancellano

 

 

DAL BULLISMO AL SUCCESSO

Nel periodo scolastico, quando iniziamo a diventare autonomi e impariamo a distaccarci dal nucleo familiare, sono tanti i rapporti interpersonali che ci troviamo a gestire con gli altri, adulti e coetanei. Gli eventi vissuti, e il modo in cui li affrontiamo, determineranno, giorno dopo giorno, la nostra personalità, delineeranno le modalità con cui, nel resto della nostra vita, affronteremmo problemi e situazioni lavorative o familiari. E’ fondamentale allora che tutto avvenga nella massima serenità, perché il sento di autonomia e di autostima si sviluppi in maniera adeguata e ci faccia mettere a frutto i nostri talenti. In quel periodo delicato, purtroppo, nella confusione delle tante emozioni che un bambino/ragazzo prova, si corre il rischio gravissimo di rimanere prigionieri di circostanze non del tutto controllate o a conoscenza degli adulti più vicini a noi, coloro che più di tutti dovrebbero guidarci in questo sviluppo. Le difficoltà e i pretesti sono tanti e troppo spesso danno luogo ad atteggiamenti malsani che determinano vittime e carnefici, prepotenti e sottomessi. Così -la cronaca ce lo racconta- aumentano le vittime di bullismo, le giovani menti prese di mira dai coetanei stessi e su cui la prepotenza di alcuni si scaglia immotivatamente.
Quei bambini/ragazzi si sentono annientati, schiacciati da un comportamento avverso e violento, espresso da parte di chi invece potrebbero mostrarsi alleato prezioso nel processo di crescita: un amico/compagno di classe.
Non è strano che le vittime di bullismo, ancora in età adulta, risentano di quelle violenze subite e affrontino tante esperienze con la paura di quei bambini feriti e non con la consapevolezza di adulti maturi. Non stupisce allora che, anche persone oggi di successo, abbiamo molte difficoltà a gestire il loro disagio, nell’affrontare nuove situazioni.
Accade così che l’attore Antonio Palmese, che ha calcato il palcoscenico con ruoli prestigiosi (“Aggiungi un posto a tavola”, “Grease”, “Giulio Cesare” di Shakespeare, “Nassyriah” per la tv, “Incantesimo 9”, “Don Matteo 8”, “Amore criminale”), scoppi in lacrime durante una delle puntate di “Ballando con le stelle”, la nota trasmissine di intrattenimento. Di fronte alle osservazioni della giuria, in merito al suo prestante aspetto fisico e alla visibile emozione che sembrava cozzare con quanto la sua presenza scenica promettesse di mostrare nelle esibizioni, crolla e spiega quanto per lui sia difficile, ogni volta, sentirsi all’altezza della situazione. Continua a spiegarsi, quasi scusandosi, ma coraggiosamente tira fuori il rospo: da piccolo è stata vittima di bullismo e quella sensazione di inadeguatezza, del non essere accettato, è un sentimento che si trova a dover gestire ogni volta che da adulto è di fronte ad una nuova esibizione, a persone che non lo conoscono ancora e che forse si aspettano, notando il suo prestante spetto fisico, estrema sicurezza e spavalderia.
Ha raccontato: “Ci provo a sparare lontano. Ma il mio colpo è rallentato, la canna del mio fucile sporca. Mi sputavano addosso, l’onta più grande. Mi disprezzavano. Io, bambino, boyscout, sognavo di crescere. Di trovare le forze per combattere quell’odio insensato.”.

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