DAL BULLISMO AL SUCCESSO
Nel periodo scolastico, quando iniziamo a diventare autonomi e impariamo a distaccarci dal nucleo familiare, sono tanti i rapporti interpersonali che ci troviamo a gestire con gli altri, adulti e coetanei. Gli eventi vissuti, e il modo in cui li affrontiamo, determineranno, giorno dopo giorno, la nostra personalità, delineeranno le modalità con cui, nel resto della nostra vita, affronteremmo problemi e situazioni lavorative o familiari. E’ fondamentale allora che tutto avvenga nella massima serenità, perché il sento di autonomia e di autostima si sviluppi in maniera adeguata e ci faccia mettere a frutto i nostri talenti. In quel periodo delicato, purtroppo, nella confusione delle tante emozioni che un bambino/ragazzo prova, si corre il rischio gravissimo di rimanere prigionieri di circostanze non del tutto controllate o a conoscenza degli adulti più vicini a noi, coloro che più di tutti dovrebbero guidarci in questo sviluppo. Le difficoltà e i pretesti sono tanti e troppo spesso danno luogo ad atteggiamenti malsani che determinano vittime e carnefici, prepotenti e sottomessi. Così -la cronaca ce lo racconta- aumentano le vittime di bullismo, le giovani menti prese di mira dai coetanei stessi e su cui la prepotenza di alcuni si scaglia immotivatamente.
Non è strano che le vittime di bullismo, ancora in età adulta, risentano di quelle violenze subite e affrontino tante esperienze con la paura di quei bambini feriti e non con la consapevolezza di adulti maturi. Non stupisce allora che, anche persone oggi di successo, abbiamo molte difficoltà a gestire il loro disagio, nell’affrontare nuove situazioni.
Ha raccontato: “Ci provo a sparare lontano. Ma il mio colpo è rallentato, la canna del mio fucile sporca. Mi sputavano addosso, l’onta più grande. Mi disprezzavano. Io, bambino, boyscout, sognavo di crescere. Di trovare le forze per combattere quell’odio insensato.”.