Amanda Booth sulla copertina di Vogue Living Olanda tiene in braccio il figlio affetto dalla Sindrome di Down.
E c’è bisogno che qualche celebrità ci dia questo esempio, in un mondo in cui i Down vengono ritenuti soggetti da abortire o a cui negare la possibilità di un futuro dignitoso.
Il bambino si chiama Micah ed ha tre anni ed “È la prima volta che una persona con la sindrome di Down è in copertina su Vogue. Che onore!”, ha detto la mamma.
In questo modo, e anche tramite delle associazioni apposite, loro si occupano di raccogliere fondi, per sostenere coloro che hanno difficoltà con questo genere di anomalia genetica.
“All’inizio ci siamo preoccupati, abbiamo pensato alle terribili cose cui sarebbe andato incontro. Ma poi, a mano a mano che i giorni scorrevano, ci pensavamo sempre di meno. Il nostro piccolo uomo è così incredibile che io dimentico completamente la sua sindrome di Down”.
L’unico timore dei genitori, e non solo di queste due celebrità, è che il loro bambino possa avere qualche difficoltà in futuro, a causa del pregiudizio delle altre persone, quelle che non sono disposte a dare una chance a coloro che presentano degli handicap e che rinnegano, in effetti, il contributo che le persone Down possano dare alla società.
Antonella Sanicanti
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