Amalia Ercoli Finzi: “Per credere in Dio non serve la logica”

Cosa ha detto Amalia Ercoli Finzi a proposito di Dio e della scienza?

Il rinomato ingegnere aerospaziale ritiene che non ci sia conflitto tra scienza e fede.

amalia ercoli finzi
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Amalia Ercoli Finzi e quella preghiera prima del successo

Amalia nella vita ha ottenuto tutto: sposata sin da giovane e madre di 5 figli, ha ottenuto anche grandi successi in ambito lavorativo. Non tutti sapranno che questa donna di 85 anni, non solo è la prima donna italiana a diventare ingegnere aerospaziale, ma è anche una delle massime esperte mondiali in questo campo. Nella sua lunghissima carriera Amalia Ercoli Finzi ha collaborato con la Nasa, l’Asi e l’Esa e che nel 2014 è stata la principale responsabile della trivella SD2 di Rosetta.

Proprio alla trivellazione della cometa Churiumov-Gerasimenko risale una storia che ha rivelato ai colleghi ed al mondo la sua immensa fede in Dio. La trivella SD2, montata sulla sonda Rosetta, stava perforando la cometa da 61 ore, ne mancavano poche prima che la batteria si scaricasse e che il lavoro di 10 anni andasse in fumo. Amalia, allora, si è staccata dal gruppo di colleghi e da sola in un angolo ha cominciato a pregare dicendo a Dio: “Signore, abbiamo lavorato per più di dieci anni. Noi abbiamo fatto la nostra parte, adesso tu fai la tua”. La preghiera fu ascoltata: poco dopo vennero inviati tutti i dati sulla composizione del nucleo della cometa.

"Per credere in Dio la logica non serve"
(Screenshot Video)

Amalia ed il suo rapporto con Dio: “Credo in cose che la logica non può spiegare”

Dopo quell’importante risultato professionale, Amalia è stata intervistata dal ‘Corriere’ ed ha parlato della sua fede. L’intervistatore, infatti, le ha chiesto come riuscisse a conciliare la scienza con la devozione e questa ha risposto: “La mia fede non è credere a cose che vanno contro la logica, ma credere alle cose che la logica non spiega”. L’intervistatore chiede ad Amalia se crede anche ad un Dio buono; l’ingegnere aerospaziale risponde affermativamente ed aggiunge: “Siamo come le formiche che camminano su un tappeto: non riusciamo a vedere il disegno meraviglioso che c’è sopra”.

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Luca Scapatello

Fonte: Il Corriere

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