Lourdes: così si è convertito il medico ateo

Alexis Carrel è stato un Premio Nobel di orientamento ateo che si convertì al cattolicesimo dopo aver assistito ad un miracolo a Lourdes.

(Websource/Archivio)

 

Marie Bailly, una donna affetta da peritonite tubercolotica -malattia all’epoca incurabile – guarì inspiegabilmente davanti ai suoi occhi. Da quel momento comprese che la medicina non era tutto.

L’arrivederci alla fede di Alexis Carrel

Nato in una famiglia di tradizione cattolica e dopo aver ricevuto un’istruzione cristiana nelle scuole gestite dai gesuiti in Francia, Alexis Carrel ha sviluppato un’avversione per la fede cattolica. Il giovane francese non credeva ai misteri di fede ed in periodo universitario ha deciso di intraprendere un percorso scientifico che lo ha condotto a divenire uno dei più importanti luminari della chirurgia in Europa. Proprio al lavoro di Carrel si doveva la possibilità di mantenere in vita gli organi dopo averli estratti da un corpo.

Nella neonata disciplina dei trapianti la sua scoperta è stata fondamentale per permette un miglioramento delle percentuali di sopravvivenza durante gli interventi. Carrel, infatti, era anche riuscito a trovare un modo per disinfettare le ferite ed evitare che queste si infettassero diventano letali per i pazienti sottoposti ad intervento. Il chirurgo non lo sapeva ancora, ma Dio aveva in programma per lui un percorso di fede ben delineato. Presto infatti sarebbe tornato sui propri passi e si sarebbe convertito.

Il miracolo di Lourdes e la conversione del chirurgo

Un giorno un amico chirurgo gli ha chiesto un favore enorme. Il medico non poteva più partire per Lourdes a causa di problemi personali e chiese a Carrel se poteva sostituirlo nell’accompagnare i pazienti. Alexis accettò di buon grado, finalmente avrebbe avuto il modo di smentire con cognizione di causa le voci sui miracoli che si verificavano nel luogo di culto mariano. Come spesso capita, però, quel viaggio a Lourdes ha cambiato radicalmente la sua visione del mondo e della vita.

Insieme a lui, infatti, c’era anche Marie Bally, una donna affetta da peritonite tubercolotica, una malattia che ad inizio ‘900 era letale. Carrel le diede della morfina per attutire il suo dolore, sapeva che non c’erano delle cure che l’avrebbero aiutata a guarire. Quindi l’accompagnò per l’abluzione nelle piscine ed in quel momento assistette al miracolo che cambiò la sua vita. Marie, infatti, aveva lo stomaco gonfio a causa della malattia, ma uscita dalla piscina la donna non presentava più segni tangibili e dalle visite successive si è scoperto che era guarita.

Incapace di spiegare razionalmente quanto accaduto, Carrel cominciò a rendersi conto che la medicina e la scienza non spiegavano tutto. Il chirurgo cominciò un percorso di conversione che è culminato con la scrittura di un libro nel quale testimoniava sia la sua fede che il miracolo al quale aveva assistito. Da ateo convinto, insomma, era diventato un testimone di fede.

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Luca Scapatello

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