Ancora sangue in Africa: assassinato un altro sacerdote cattolico

Assassinato un altro sacerdote in CamerunContinuano le aggressioni e gli omicidi di cristiani in giro per il mondo: qualche giorno fa è stato assassinato un altro sacerdote cattolico in Camerun.

Continuano senza sosta le violenze nel Camerun anglofono, a farne le spese in questi giorni è stato il sacerdote cattolico Cosmas Ombato Ondari di appena 30 anni. A dare la triste notizia è stata la conferenza episcopale del Camerun, mentre a diffonderla nel nostro territorio è stato il sito del Vaticano ‘Vatican News‘. Ragazzo originario del Kenya, era stato ordinato sacerdote solamente lo scorso anno ed apparteneva alla Società missionaria di San Giuseppe di Mill Hill.

In seguito all’ordinazione era stato incaricato di gestire la chiesa di San Martino di Tours a Kembong, piccolo villaggio nei pressi della città di Manfe, nella contea di Manyu (Sud ovest del Camerun). Il giovane sacerdote sarebbe morto proprio nei pressi della sua chiesa, in seguito ad una sparatoria. Al momento non è chiaro se si sia trattato di un omicidio su commissione, o se invece si è trattato di un omicidio involontario dovuto ad uno scontro a fuoco. La zona, infatti, è da circa un anno teatro di scontri tra le forze governative ed i separatisti del Sud Camerun Ambazonia United Front.

Assassinato un altro sacerdote cattolico in Camerun: la guerra civile

Padre Ondari è stato il secondo sacerdote cattolico ucciso nel Camerun del sud quest’anno, il primo assassinio si è verificato lo scorso 20 luglio a Buèa e la vittima era stata padre Alexander Sob Nougi, segretario per l’educazione cattolica della diocesi. La situazione nelle due regioni anglofone del Camerun è al collasso, i separatisti hanno dichiarato l’indipendenza dal governo centrale e le città sono teatro di scontri armati quotidiani. Lo scorso maggio la conferenza episcopale camerunese aveva denunciato un inasprimento delle tensioni sociali ed un’accentuazione delle posizioni estremiste, quindi avevano richiesto un intervento del governo centrale al fine di evitare una guerra civile sanguinosa ed inutile.

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Luca Scapatello

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