Senza voler valutare il dispiegamento politico di qualcuno, neppure qualora si parlasse del Presidente degli Stati Uniti D’America, ogni tanto è bene sottolineare qualche iniziativa validamente cristiana, attuata anche da personaggi molto discussi o discutibili, per altri versi.
Quando fu eletto Obama, il primo Presidente di colore, pensammo, forse ingenuamente, che finalmente la popolazione nera americana avrebbe avuto un difensore degno di nota.
In memoria di questo, non dimentichiamo mai quanto sia facile farsi ingannare dagli input preconfezionati che i mass media ci propinano, sotto forma di buone “presentazioni” e prestigiose campagne marketing.
Ora, l’ultimo eletto alla Casa Bianca, Donald Trump, così come aveva preannunciato nella sua campagna elettorale, ha bloccato i finanziamenti del governo statunitense alle organizzazioni non governative internazionali, che praticano l’aborto. E questa ci sembra una notizia di grande importanza.
C’è da sottolineare, però che, prima di tutto, si parla di organizzazioni non governative pro aborto, quindi private; in secondo luogo (chiunque può facilmente trovarne notizia), sin dal 1984, il blocco dei finanziamenti per l’aborto viene introdotto dai repubblicani e revocato dai democratici, ad ogni cambio Presidente!
Non basta mai ribadire che la vita di un embrione, di un essere vivente, comincia dall’istante in cui uno spermatozoo incontra un ovulo, e non da quando la legge lo ritenga più opportuno.
C’è una legge, infatti, che prescinde quella umana e che afferma che ogni aborto è una vita persa per sempre.