Lâabbazia della Madonna di Vezzolano nacque con la guarigione di Carlo Magno operata da Maria nellâottavo secolo, dopo una visione di morte che ebbe il re.
La fondazione dellâabbazia avvenne nellâundicesimo secolo, per terminare nel 1189, al tempo di Federico Barbarossa e del prevosto Vibone. Quindi oltre a Carlo Magno anche Federico Barbarossa rientra allâinterno della lunga storia dellâAbbazia.
Il Barbarossa infatti distrusse senza alcun briciolo di pietĂ anche le cittĂ di Asti e Chieri, e prese sotto la sua protezione lâAbbazia di Vezzolano, comprese le dipendenze situate nelle diocesi vicine di Torino, Ivrea, Asti e Vercelli. BisognerĂ aspettare il 1210 per il momento in cui lâImperatore Ottone IV riconfermerĂ tali diritti a Vezzolano.
Si tratta infatti di unâabbazia di notevole bellezza ed importanza, modello piemontese di grande valore per quanto riguarda lâarchitettura romanico-lombarda. Proprio di fronte alla chiesa, infatti, si apre un piccolo sagrato che nellâantichitĂ era adibito a cimitero. Si vede ancora infatti, in quel punto, un cipresso gigante.
La facciata presenta uno stile lombardo in mattoni, attraversati da strisce di arenaria in cui si vedono conchiglie marine fossili. Vicino alla porta centrale si intravedono la testa del bue e del leone, ovvero i simboli degli Evangelisti Luca e Marco.
Dentro la chiesa si trova invece una specie di portico che la divide in due: la prima, per i catecumeni, la seconda invece per i battezzati. Questo portico, detto NartĂŠce, si basa su cinque arcate e sei colonne, con un bassorilievo a due fasce di calcare azzurrognolo. Nella fascia inferiore sono rappresentati 35 Patriarchi, antenati di Maria.
Nel Chiostro infine si trova un capitello che può essere senza dubbio annoverato tra le grandi meraviglie di questa chiesa. In questo, si vedono lâAnnunciazione e la Visitazione, con in basso, il sogno di Giuseppe che anticipa la Fuga in Egitto, che si trova invece raffigurata sullâaltro lato.
LâAbbazia della Madonna di Vezzolano si trova ai piedi di uno dei piĂš alti colli del Monferrato. In questo luogo incantato gli artisti operarono attraverso lâispirazione costante della fede e dellâamore per Maria. Lasciando cosĂŹ vere e proprie opere dâarte, che ancora oggi ci parlano della grandiositĂ di Maria e dellâamore infinitamente tenero che riversa in continuazione sui suoi figli.
Giovanni Bernardi
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