Oggi 13 luglio è Santa Clelia Barbieri: giovane bellissima, mistica e operaia

Nella sua breve vita, santa Clelia Barbieri seppe sviluppare l’intuizione di unire la sua attitudine alla vita contemplativa con l’attività lavorativa dando vita ad una giovane famiglia religiosa.

Santa Clelia Barbieri
Santa Clelia Barbieri – lalucedimaria.it

Oggi, 13 luglio, è la memoria liturgica di una giovane santa, Clelia Barbieri, una bellissima ragazza morta precocemente a soli 24 anni. È nelle Budrie, una contrada di San Giovanni in Persiceto in provincia di Bologna, che nasce il 13 febbraio 1847. È figlia di una donna proveniente da un’agiata famiglia che per amore sposa un bracciante agricolo, da cui nascerà lei e rinuncia al benessere e ad una vita comoda.

A quell’epoca e in quel contesto questo era visto come un atto anticonformista, molto criticato e avversato. La piccola Clelia viene educata cristianamente e già dalla tenera età nasce in lei il desiderio della santità. A 8 anni chiede alla mamma: “come posso essere santa?“. Lo diventerà davvero, dopo aver vissuto una vita breve ma ricca di doni spirituali.

Santo di oggi 13 luglio: Santa Clelia Barbieri

È ancora bambina quando muore il padre muore a causa del colera. La sua è un’infanzia particolare perchè iniziano per lei le esperienze mistiche. Riceve la Prima Comunione a 11 anni e vive quel giorno con immensa intensità e un’unione con il Signore che si manterrà viva anche negli anni a venire.

È in particolare per la Passione di Gesù che sente un particolare afflato. Il Crocifisso e la Madonna Addolorata sono per lei di fondamentale ispirazione e su di loro baserà la sua spiritualità. Accanto a questa ricca e feconda vita religiosa c’è l’attività pratica che la vede impegnata, via via che cresce, a svolgere il lavoro nei campi di canapa. 

Si tratta dell’attività peculiare che svolgevano tutte le ragazze della sua età in quel luogo. Inizia presto così ad unire mirabilemente l’attività contemplativa, con lunghe ore trascorse in adorazione davanti al tabernacolo, la preghiera costante e la partecipazione alla Santa Messa alla vita lavorativa con le sue fatiche.

L’intuizione e le esperienze mistiche

Il suo impegno era anche nell’annunciare il Signore. Parlava di lui a chi non lo conosceva, si dedicava amorevolmente a coloro che erano nel bisogno manifestando doti di grande carità. Diventa anche lei come gli “Operai della dottrina cristiana”, un gruppo presente nella sua diocesi che si occupava di agire in contrasto all’indifferenza religiosa diffusa soprattutto tra la popolazione maschile della zona.

Clelia ha un carattere affascinante e ben presto attira altre ragazze ad intraprendere anche loro una missione come operaie della dottrina cristiana e quindi ad evangelizzare e proporre Gesù a chi non lo conosce o lo rifiuta. Pian piano si forma un gruppo che si trasforma in una famiglia religiosa.

Queste ragazze svolgevano una vita che al tempo stesso era contemplativa, ma animata da una forte spinta apostolica. L’Eucarestia era al centro della loro spirirualità. L’1 maggio 1868 nasce formalmente questa famiglia religiosa, quando Clelia e le altre ragazze si trasferiscono in una casa che viene denominata “del Maestro“.

Il nome che prenderà sarà Congregazione delle Suore Minime dell’Addolorata. Ad ispirarle è anche san Francesco da Paola, fondatore dell’Ordine dei Minimi, verso cui Clelia aveva una grande venerazione. Dopo che iniziarono a far vita comune si verificarono diverse esperienze mistiche.

Non solo fatti straordinari, ma anche dure prove per Clelia che visse la sua “notte oscura” dell’anima. Umiliazioni da parte di persone avverse e sofferenze sia fisiche che spirituali la provarono duramente.

L’eredità spirituale

L’attività di queste suore di questa nascente Congregazione comprendeva l’assistenza e la cura di poveri e bisognosi. Si basava soprattutto sul catechismo rivolto a ragazzi, poveri, ma anche assistenza spirituale e fisica ai malati della zona.

La malattia però colpisce anche Clelia solo due anni dopo l’inizio di questo grande progetto. Si ammala di tisi e muore il 13 luglio 1870 quando ha solo 23 anni. Mistica con visioni e locuzioni interiori, Clelia ha fatto anche una profezia alle ragazze della Congregazione che ha fondato. Ha annunciato loro la crescita che ci sarebbe stata, inaspettata e imprevedibile.

Io me ne vado ma non vi abbandonerò mai … Vedi, quando là in quel campo d’erba medica accanto alla chiesa, sorgerà la nuova casa, io non ci sarò più… Crescerete di numero e vi espanderete per il piano e per il monte a lavorare la vigna del Signore. Verrà giorno che qui alle ” Budrie ” accorrerà tanta gente, con carrozze e cavalli” dice così poco prima di morire.

Ciò che aveva predetto in realtà si è verificato completamente. La Congregazione, che prende forma effettiva dopo la sua morte, ha avuto uno sviluppo estendendosi al di là dell’Italia e raggiungendo anche zone coma la Tanzania e l’India fino a diffondersi in 35 case in tutto il mondo con oltre 300 suore.

Gestione cookie