365 giorni con Maria: 6 maggio. La statua si muove miracolosamente e lascia un segno visibile

Il santuario si trova a San Sosti, in provincia di Cosenza, e lì si venera una antica statua mariana in cui la Vergine è raffigurata insieme a Gesù Bambino.

La statua è di pietra ed è anche inamovibile, al punto che, in occasione delle tradizionali processioni, ne viene portata una copia piuttosto che l’originale.

Come la statua scende lungo un pendio
365 giorni con Maria, 6 maggio (photo web source)

La Madonna del Pettoruto di San Sosti sconvolge tutti con un incredibile miracolo. Da allora, la devozione del popolo è cresciuta rigogliosa.

Il ritrovamento da parte di un giovane

La statua viene ritrovata in questo posto solamente agli inizi del XVII secolo, e a trovarla è stato un giovane pastore del luogo, che era sordomuto. Tuttavia quella stessa statua non è stata realizzata nello stesso luogo ma altrove, in una grotta posta parecchio più in alto rispetto a lì, e in particolare in un luogo piuttosto impervio che era frequentato solamente da alcuni monaci basiliani.

Non si sa precisamente quando, ma di certo è stato riportato il fatto straordinario che è accaduto in questo contesto, dando vita alla importante devozione che prosegue fino al giorno d’oggi. La statua a un certo momento comincia a discendere da sola lungo il pendio del costone, e lascia sul terreno una strisciata biancastra e brulla proprio a testimonianza del suo incredibile passaggio.

Ancora oggi è possibile vedere questa particolare striscia che viene definita “strascina”. Sopra, infatti, non cresce niente e secondo quanto viene comunemente affermato, accade dal tempo, dal passaggio della statua prodigiosa. Maria tiene in mano un giglio e il Bambino, invece, con la sua mano afferra una melagrana.

Lo sfregio alla statua e il sangue

Giusto sotto l’occhio della Vergine, inoltre, c’è anche una piccola macchia rossa. Pare che un cavaliere brigante, poco distante suo covo situato nella vicina area del Castello della rocca, a un certo punto sia sceso insieme alla sua terribile banda di predoni decidendo di compiere un terribile gesto di sfregio sul volto della statua, adoperando un pugnale.

Una volta compiuto il terribile gesto, però, proprio dall’incisione, esce all’improvviso del sangue, e tutti restano strabiliati e sconvolti dall’accaduto, tanto che cominciano a correre all’impazzata. Ma non solamente per il sangue: lo stesso cavaliere che ha compiuto il gesto, infatti, è caduto un istante dopo, morto, ai piedi della statua.

Il perché del suo nome

Quando, tempo dopo, all’incirca a metà del XVII secolo, a San Sosti scoppia una terribile pestilenza, gli abitanti si rifugiano attorno al santuario, e in quella occasione vengono salvati. A corredo di questo evento sono poi state formulate varie teorie, in particolare riguardanti il nome che è stato dato al luogo, vale a dire “Pettoruto”.

Un tempo, infatti, si racconta che le donne sterili venissero a raccomandarsi alla Madonna e per attendere alle loro intenzioni avrebbero dovuto bagnarsi all’interno del fiume Roisa, e superare per raggiungere la Madonna, in particolare però bagnandosi il petto, in segno di buon augurio.

Come la statua scende lungo un pendio
Santuario Madonna del Pettoruto San Sosti photo web source

Preghiera alla Madonna del Pettoruto di San Sosti

Regina di grazie e di

bontà, che su queste erme

balze, a presidio di nostra gente, volesti

innalzare il tuo trono d’amore, riguarda

benigna, noi umilmente protesi ai tuoi

piedi di Madre. Per quella sovrana degnazione,

che ti spinge a far zampillare

da questo monte un torrente di grazie, ti

preghiamo di ravvivare e conservare in

noi il prezioso dono della fede e di renderla,

fra tanti errori, salda, come le rocce

su cui ti assidi Regina.

Amen

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