365 giorni con Maria: 13 settembre | Qual è il segno lasciato dagli Angeli?

Si dice che l’immagine miracolosa scruti l’anima di chi la guarda, perché dipinta dagli Angeli. Ad essa sono legate grandi e innumerevoli grazie.

A Viterbo, un fabbro fa dipingere su di una tegola di coccio una particolare immagine di una Madonna con il Bambino Gesù, con in mano una rondine.

Madonna viterbo
photo web source

Come si dipinse il volto della Vergine

Vuole la tradizione che mentre l’artista Monetto sta lavorando al quadro, quando giunge a dipingere il volto della Vergine, sia caduto in un sonno profondo. In sogno vede alcuni angeli che completano il quadro, ultimando il viso e gli occhi di Maria. Quando l’uomo si sveglia, la pittura è di fatto terminata in modo prodigioso.

Secondo molti, gli occhi di Maria avrebbero una capacità singolare di toccare l’animo umano, tant’è che chiunque si rechi di fronte a tale immagine, viene segnato tanto nella mente quanto nel cuore.

Nella pittura, Maria ha una veste rossa e un manto celeste. Con il braccio destro sorregge il suo abito, mentre con il sinistro tiene il Bambino Gesù, vestito di una piccola tonaca di un colore tra il bianco e il giallo.

Gesù, a sua volta, nella mano destra ha una rondine, e la sinistra è invece appoggiata sul petto della Madre, a cui si rivolge con uno sguardo pieno di amore e tenerezza.

La quercia e la tegola

La tegola viene inchiodata tra i rami di una quercia. Tuttavia, nonostante l’esposizione alle intemperie, rimane nascosta tra i rami per circa mezzo secolo. Fino a che non ci si accorge di questa meraviglia.

Nella quercia, col passare degli anni, si è creato una specie di tabernacolo in cui l’immagine è rimasta conservata, grazie anche alla vite selvatica che si è sviluppata intorno, e forse anche alla collaborazione di qualche passante.

Circa mezzo secolo dopo passa di lì un eremita, il senese Pier Domenico Alberti, che dorme in una grotta. Vedendo l’immagine, la vuole portare con sé per abbellire la sua cappellina.

Durante la notte, però, alcuni angeli riportano la tegola sopra la quercia da dove l’uomo l’ha strappata. In seguito a quell’evento l’uomo diventa il primo predicatore della devozione alla Madonna della Quercia, girando tra i territori intorno a Viterbo e spiegando a tutti che in quelle boscaglie c’è un tesoro inestimabile.

Molti cominciano così a perlustrare e scavare in quei luoghi, senza trovare nulla. Un giorno l’emerita dice che si tratta dell’immagine della Vergine appesa alla quercia. Nasce così una forte devozione verso quell’umile immagine dipinta sulla tegola.

Il cavaliere che invoca la Madonna

Un giorno passa in quella zona anche un cavaliere, che è assalito da alcuni nemici che lo stanno inseguendo. Il cavaliere, disarmato, scappa per giungere fino ai piedi dell’immagine miracolosa, dove comincia a invocare la Madonna.

La Vergine lo grazia, rendendolo invisibile ai suoi persecutori. Anni dopo, durante una forte pestilenza, il popolo viterbese si rivolge alla Madonna per chiedere la sua intercessione e per invocare la fine dell’epidemia: la Madonna della Quercia fa loro subito questa grazia.

Maria accompagna i cristiani anche durante la battaglia di Lepanto, alla fine della quale i combattenti donarono due bandiere turche come ex voto.

Supplica alla Madonna della Quercia

Santissima Vergine Maria,

Madre di Dio e Madre nostra,

che da questa miracolosa immagine posta su una quercia

ti mostrasti sempre tenera e misericordiosa verso i tuoi figli,

fiduciosi noi ricorriamo a te ed alla tua protezione.

Col tuo sorriso amorevole consolasti gli afflitti,

risanasti gli infermi, convertisti i peccatori,

dispensasti innumerevoli grazie […]

Accoglici sotto il tuo manto celeste,

liberaci da ogni male dell’anima e del corpo,

ottienici la salvezza, il perdono dei peccati e la gioia di una vita buona,

spesa, come la Tua, solo per amore.

In questo tempo così difficile per l’intera umanità,

ti preghiamo di concederci,

se è volontà di Dio,

la grazia della liberazione da questo male.

Sostieni con la tua forza il personale medico e sanitario,

con la tua consolazione i malati, gli anziani,

coloro che sperimentano la fatica della solitudine e dell’isolamento,

con la tua protezione le nostre famiglie,

in particolare quelle provate dalla malattia e dalle difficoltà economiche,

con la tua pace i nostri cuori segnati dalla paura e dall’incertezza.

Presenta alla misericordia divina i nostri defunti.

Madre dolcissima non ci negare questo dono di salvezza:

sempre te ne saremo riconoscenti e sempre ti ameremo.

Per tua intercessione, o amabilissima Maria, Madre nostra,

noi speriamo di salvarci e di venire un giorno a ringraziarti in Cielo

e insieme a te benedire il tuo figlio Gesù nei secoli dei secoli.

Amen.

Gesù mio misericordia,

Madonna della Quercia salvaci.

Ave Maria…

Impostazioni privacy