Una catastrofe annunciata purtroppo la situazione nel campo profughi palestinese di Yarmuk, in Siria, alla porte di Damasco,è notevolmente peggiorata. I jihadisti hanno sempre più violenti e determinati hanno lanciato un’offensiva per conquistarlo. Molte sono le atrocità commesse. Mentre le truppe governative siriane hanno iniziato una controffensiva e i bombardamenti si sono intensificati e come sempre gli innocenti pagano con la loro vita la follia della guerra.
Scene già viste a Sebrenica ( Bosnia Herzegovina)
La gente ormai è accerchiata tra due fuochi, da una morsa micidiale. Gli aiuti umanitari non arrivano perchè non è consentito l’ingresso ai convogli con gli aiuti, come invece ha chiesto il Comitato di sicurezza dell’Onu. Più di 3.500 bambini restano intrappolati insieme a migliaia di adulti e anziani inermi. L’Unicef teme una “nuova Sebrenica” (dal nome della zona sotto tutela Onu dove nel luglio del 1995 i serbo-bonsiaci massacrarono oltre 8.000 musulmani bosniaci).
Secondo la testimonianza choc di un adolescente palestinese riuscito a fuggire, “due miliziani jihadisti giocavano con una testa decapitata come se facessero una partita a calcio”. Amjaad Yaaqub, 16 anni, è riuscito a salvarsi poichè i jihadisti lo avevano creduto morto dopo averlo aggredito e picchiato. “Sono venuti nella mia casa a cercare mio fratello che fa parte dei Comitati popolari palestinesi. Mi hanno picchiato finchè non sono svenuto e hanno pensato che fossi morto”, ha raccontato il ragazzo, che ha ancora un occhio gonfio e il mento tumefatto.
Una tragedia annunciata
Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia, ricorda che “esattamente lo scorso 7 aprile 2014 denunciammo che da 187 giorni non si riuscivano a far entrare aiuti umanitari nel campo e che c’erano evidenze di gravi casi di malnutrizione acuta tra i bambini. La situazione, drammatica, è precipitata dall’ingresso di Isis. Ma quest’ultimo non può essere sempre il pretesto per raccontare drammi che vengono da molto lontano. Il campo è sotto assedio da più di 2 anni”.
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