La Madonna di Petrella appare a una giovanissima veggente e lascia dei segni straordinari che vincono l’incredulità dei compaesani.

È il 31 maggio 1562, una domenica, e la dodicenne Persiana Faina lascia la sua casa a Petrella Salto (Rieti) per andare nel campo di proprietà della sua famiglia. La fanciulla esce dalla Porta Orientale di Petrella e percorre la strada che dai pressi di San Rocco scende fino alla valle. Nel terreno di famiglia si trova un albero carico di ciliegie.
Non essendo ancora stagione, i frutti sono acerbi. Persiana però decide di salire comunque sul ciliegio per coglierne una grembiulata. Quando però la giovane prova a ridiscendere dall’albero ecco che per lei iniziano le serie difficoltà. Persiana non riesce più a scendere: un dolore lancinante al braccio le impedisce ogni manovra.
Con l’altra mano allora estrae dalla tasca la corona del Rosario che porta sempre con sé e inizia a pregare con grande devozione. A un certo punto la sua vista viene colpita da una visione: le appare una bellissima Signora vestita di bianco che si avvicina per aiutarla a scendere dal ciliegio, prendendola per il braccio dolorante.
All’istante l’acutissimo dolore cessa e il male scompare. E a quel che punto che la ragazzina, come a ringraziare la Signora, le offre le ciliegie acerbe. La bella Signora gradisce e accetta l’offerta. Non appena tocca i frutti, ecco che le ciliegie maturano subito perfettamente. Ora Persiana riconosce nella bianca Signora la Madonna, che poi la accompagna verso la via che porta a Petrella.
La Madonna lascia un altro segno inequivocabile
La candida Signora chiede alla fanciulla di invitare i suoi concittadini alla conversione, a pregare e a fare penitenza. Le chiede anche di esortarli a rispettare il sabato come giorno a Lei consacrato e a frequentare i sacramenti. Giunte al punto in cui il fondo della strada mulattiera è segnata da un limite di tufo – e proprio mentre la Madonna è sopra il tuffo – dal paese si sente una bestemmia.

L’offesa contro Dio proviene da un gruppo di giovani impegnati a giocare e a far schiamazzi nella piazza antistante la chiesa di San Rocco. A questo punto l’apparizione scompare di colpo, lasciando sul tufo l’impronta del suo piede. Più tardi la giovane la rivedrà in cielo, avvolta da un grande splendore.
I compaesani sono scettici e faticano a credere al racconto della veggente, ma le ciliegie mature fuori stagione e l’impronta nel tufo sono lì a parlare a favore della verità delle parole di Persiana. Nei giorni successi uno storpio di Varco Sabino di nome Scrocca e un cieco di San Salvatore , comunque, vanno a pregare sul luogo indicato dalla ragazza e tornano guariti dalle loro infermità.
La popolazione, certa dell’origine divina dei miracoli, costruisce un santuario dedicato alla Vergine Maria di Petrella che prenderà il nome di «Santa Maria Apparì».
Preghiera alla Madonna di Petrella
O Maria, la luce della tua fede diradi le tenebre del mio spirito; la tua profonda umiltà si sostituisca al mio orgoglio; la tua sublime contemplazione ponga freno alle mie distrazioni; la tua visione ininterrotta di Dio riempia la mia mente della sua presenza; l’incendio di carità del tuo cuore dilati e infiammi il mio, così tiepido e freddo; le tue virtù prendano il posto dei miei peccati; i tuoi meriti siano il mio ornamento presso il Signore. Infine, carissima e diletta Madre, fa’ che io non abbia altra anima che la tua per lodare e glorificare il Signore; che io non abbia altro cuore che il tuo per amare Dio con puro e ardente amore, come te. Amen.