È grande la devozione a Molfetta per la Madonna dei Martiri, protettrice della città che molti secoli or sono salvò dalla distruzione generalizzata.

Durante le Crociate sono in molti a partire per difendere la Terra Santa. La città di Molfetta diventa luogo di ricovero dei crociati quando Ruggero, figlio di Roberto il Guiscardo, nel 1095 fa ampliare il monastero – che insieme alla chiesa conserva il nome di Santa Maria – e costruire due ospedali per le cure ai pellegrini ammalati e ai feriti reduci dalla Terra Santa.
Nel 1162 Guglielmo, il primo re di Napoli, fa costruire un cimitero per la sepolture dei crociati e successivamente fa anche erigere un bellissimo tempio dedicato alla Madonna con il titolo di Regina dei Martiri, per ricordare i valorosi testimoni della fede in Cristo Gesù. Alla fine del XII secolo i crociati vengono sconfitti dai turchi e si rifugiano in Occidente.
Con sé i crociati portano molte reliquie e immagini sacre provenienti da Oriente. Tra queste c’è anche l’icona della Madonna portata nel 1188 a Molfetta, collocata sull’altare della chiesa di Santa Maria. Si tratta di un dipinto a olio su tavola di cedro. Raffigura quella che i Greci chiamano la “Madonna della dolcezza”. L’icona infatti è immagine dell’amorevolezza materna verso il proprio figlio.
La Vergine vi è raffigurata nell’atto di tenere in braccio sulla sinistra, dalla parte del cuore, Gesù Bambino che la bacia e la abbraccia. Con la mano destra la Madonna indica Gesù, a significare che Lei è la porta che guida a Cristo. Come a dire di andare al Figlio. Negli angoli si vedono due angeli impegnati a reggere un drappo ornamentale. L’icona assumerà il nome di Madonna dei Martiri.
Il miracolo della Madonna dei Martiri salva Molfetta dalla distruzione
Col tempo la devozione e il culto alla Madonna dei Martiri – protezione sicura contro le forze avverse della natura e le incursioni via mare – andranno crescendo, così come i favori e le grazie ricevute per sua intercessione. Il santuario viene progressivamente impreziosito con marmi pregiati e opere d’arte. Quando i Turchi invadono Molfetta e incendiano il santuario, l’icona della Madonna rimane miracolosamente illesa. Anche Molfetta non viene toccata dal devastante terremoto che l’11 maggio 1560 distrugge diverse città della Puglia.
In quell’occasione il Municipio delibera di inserire l’immagine della Madonna nello stemma civico della città. La cittadinanza fa voto di recarsi ogni anno in pellegrinaggio al santuario insieme al clero, le autorità e il popolo tutto. Una ricorrenza che tuttora prosegue con il nome di «La Medonne du Tremelizze» (Madonna del Terremoto).

A fine Ottocento l’immagine della Vergine viene però rimossa dallo stemma civico. Nel 1840 un cittadino di Molfetta, Valente Mauro Oronzo, per grazia ricevuta, fa dono al santuario di una statua in legno. La scultura lignea, realizzata dallo scultore napoletano Giuseppe Verzella, raffigura la Vergine con il Bambino e due angeli che pongono sulle spalle della Madonna un artistico manto di stoffa, seguendo il modello dell’antica icona.
La nuova statua, benedetta dal Vescovo nella Cattedrale, viene portata solennemente in processione al santuario in occasione della festa solenne dell’8 settembre in onore della Madonna dei Martiri.
Supplica alla Madonna dei Martiri di Molfetta
Salve o Vergine Santa regina dei martiri! Riuniti in questo tuo santuario eleviamo a te il pensiero e il cuore, rinnovando con gioia la nostra devozione con cui ti onorano i tuoi fedeli figli di Molfetta e ti invocano loro protettrice. La tua sacra immagine ci accoglie all’altare. Tutta bella sei Maria, e macchia di peccato in te non c’è.
Sei veramente beata, Maria, perché hai creduto a Dio. In te si sono compiute le grandi promosse anche a noi il Signore ha fatto grandi doni: Laterza da migliorare, la vita da arricchire, il Regno di Dio da realizzare. Ma tu vedi quanti ora noi soffrono per l’egoismo e l’orgoglio di alcuni. Noi siamo fratelli e figli tuoi! Eppure alcuni non hanno cibo sufficiente, non abitano una casa sana e sicura, non hanno un lavoro certo e giusto, vengono disprezzati e allontanati.
Aiutaci a superare queste ingiustizie e a vivere, come Gesù, a vantaggio di tutti. Il regno di Cristo, degno di pace e di amore, si costruisca nella Chiesa che imitando le tue virtù faccia compiere grandi cose vedendo l’umiltà di noi tuoi servi. O vergine Maria, madre della Chiesa, ricordarti di tutti i figli tuoi: avvalora presso Dio le loro preghiere, conserva salda la loro fede, fortifica la loro speranza, aumenta la carità a lode e gloria della Santissima Trinità. Ave Maria!