Il dipinto della Madonna di Capocolonna viene dato alle fiamme dai Turchi senza che il fuoco lo scalfisca. Poi succede qualcosa di ancor più straordinario.

Ci troviamo a Capocolonna, nel Crotonese. I musulmani sbarcano e cominciano a raccogliere icone sacre, intenzionati a distruggerle. Arrivano a impossessarsi anche di un’antica icona della Vergine Maria. Appena approdano nella cittadina della Calabria, i Turchi appiccano un fuoco. Gli serve per distruggere le sacre icone.
Una di quelle che hanno reperito è un dipinto raffigurante la Madonna. Ma accade qualcosa di straordinario. Non solo le fiamme non scalfiscono l’icona: dal dipinto comincia a irradiarsi una luce misteriosa. Colpiti dall’inusuale fenomeno, i conquistatori portano via il dipinto trasportandolo in nave verso la foce del Neto.
La galea però non si muove malgrado i rematori abbiano iniziato a remare. A questo punto il dipinto viene gettato in mare e la nave subito dopo riesce a spostarsi. La corrente trascina il quadro a Irto di Capo Nao. Un pescatore di nome Agnazio Lo Morello l’indomani trova il dipinto, lo prende e provvede a conservarlo in una cassapanca.
Per tutta la vita conserva gelosamente il segreto, rivelandolo al parroco soltanto in punto di morte. I Turchi si ripresentano di nuovo nel 1638 e assalgono una volta ancora la città. Gli abitanti espongono l’icona sulle mura della città, di modo che gli invasori la vedano subito. Impauriti, i Turchi si fermano davanti all’immagine e si ritirano. Affidandosi alla Vergine nel momento più buio, i cittadini di Crotone attribuiscono alla sua intercessione la salvezza dall’invasione turca.
La Madonna di Capocolonna protegge Crotone
Nel 1749 il vescovo di Crotone, Monsignor Costa, fa laminare in argento la tela del dipinto così da far risaltare all’immagine, per la quale nutre una profonda devozione. Crotone scampa miracolosamente al devastante terremoto che l’8 marzo 1832 semina distruzione e morte in tutta la Calabria. Molti edifici risentono della scossa ma incredibilmente non si contano vittime.

Tutti si convincono che anche in questa occasione sia intervenuta la Vergine, alla quale i crotonesi attribuiscono anche la salvezza dalla grande epidemia di colera del 1851. Nel 1877 prende così il via la pratica pia della “Sabatina”, che ancora oggi prosegue ogni sabato.
Il 7 maggio 1893 la Beata Vergine Maria nella sua icona viene incoronata col Decreto del Capitolo Vaticano. Crotone viene risparmiata dal terribile terremoto che il 28 dicembre 1908 rade al suolo Reggio Calabria e Messina. Il quadro della Madonna però, decorato da un’artistica cornice d’argento, viene privato dei suoi gioielli da una mano sacrilega nella notte tra il 13 e il 14 ottobre 1983.
Ancora adesso le feste in onore della Madonna di Capocolonna si celebrano nel mese di maggio e ogni sette anni con particolare solennità. Il 30 aprile il quadro della Vergine viene deposto dall’altare particolare della cattedrale di Crotone e collocato a fianco dell’altare presso la navata centrale. Nel giovedì della seconda settimana del mese i fedeli si ritrovano così per il rito del “bacio”.
Preghiera alla Madonna di Capocolonna
Madonna di Capocolonna, tu che sei la madre di tutti i credenti, ti preghiamo umilmente di intercedere per noi presso tuo Figlio. Tu che hai accettato di essere la madre di Dio, aiutaci a comprendere il mistero della tua maternità divina.
Ti preghiamo di proteggerci e guidarci lungo il cammino della fede, affinché possiamo vivere secondo la volontà di Dio. Ascolta le nostre suppliche e le nostre preghiere. Tu che hai sperimentato il dolore e la sofferenza, aiutaci a trovare conforto nelle tue braccia amorose.
Ti preghiamo di intercedere per noi affinché possiamo superare le difficoltà della vita e trovare la pace interiore. Madre, tu che sei la dispensatrice di grazie, ti chiediamo di intercedere per noi presso tuo Figlio.
Insegnaci ad accogliere la grazia di Dio nelle nostre vite. Ti preghiamo di concederci le grazie di cui abbiamo bisogno e di guidarci verso la santità.