La Madonna della Lettera risponde al popolo fedele con una lettera arrotolata con una ciocca dei suoi capelli e alla quale nel tempo si legheranno dei fenomeni mistici.

Secondo la tradizione, quando san Paolo arrivò a Messina per predicare e evangelizzare la popolazione lo accolse con entusiasmo e ci furono numerose conversioni. Quando nel 42 Paolo tornò a Gerusalemme, una delegazione di neobattezzati lo volle accompagnare per conoscere di persona la Madre di Dio.
La delegazione di messinesi si recò così in Palestina con una missiva. In essa molti concittadini convertiti alla fede in Cristo Gesù professavano la propria fede e chiedevano la protezione di Maria. La Madonna li accolse e in risposta alla missiva consegnò alla delegazione una sua lettera per la comunità cristiana di Messina.
La lettera era scritta in ebraico e arrotolata e legata con una ciocca di capelli della Vergine. La delegazione tornò a Messina con la lettera in cui la Madonna lodava la fede dei messinesi. Inoltre esprimeva il gradimento per la loro devozione e assicurava la sua perpetua protezione. La ciocca è custodita ancora oggi presso il Duomo di Messina e esposta nel giorno del Corpus Domini.
Il testo della lettera inviata dalla Madonna ai messinesi
Nel giorno dell’esposizione la ciocca viene incastonata nell’albero di un piccolo galeone d’argento, uno dei segni della protezione mariana di Messina. Il culto alla Madonna della Lettera si diffonderà solo molti secoli più tardi. Più precisamente a partire dal 1716 quando il monaco Gregorio Arena porterà a Messina una traduzione dall’arabo della lettera di Maria.

Da allora la città celebra la festa il 3 giugno con un’affollata processione. Dal culto della Madonna della Lettera proviene la tradizione, diffusa soprattutto a Messina e in provincia di dare i nomi Letterio e Letteria (con le corrispondenti abbreviazioni Lillo e Lilla). Nella lettera consegnata da Maria ai messinesi si legge:
Umilissima serva di Dio, Madre di Gesù crocifisso, della tribù di Giuda, della stirpe di Davide, salute a tutti i messinesi e Benedizione di Dio Padre Onnipotente. Ci consta per pubblico strumento che voi tutti con fede grande avete a noi spedito Legati e Ambasciatori, confessando che il Nostro Figlio, generato da Dio sia Dio e uomo e che dopo la sua resurrezione salì al cielo: avendo voi conosciuta la via della verità per mezzo della predicazione di Paolo apostolo eletto per la qual cosa benediciamo voi e la vostra città della quale noi vogliamo essere perpetua protettrice
La frase “Benediciamo voi e la vostra Città” è scritta a caratteri cubitali in latino (Vos et ipsam civitatem benedicimus) alla base della stele della Madonna sul braccio estremo del porto di Messina. Nell’arco dei secoli, alla lettera di Maria si sono legati diversi fatti mistici e miracoli.
Tra tutti spiccano le visioni del 1947 alla monaca benedettina di Bivona, Suor Maria Roccaforte. La religiosa ebbe delle visioni della Vergine e dell’Angelo custode che confermarono l’autenticità della lettera.
Preghiera alla Madonna della Lettera
O Vergine Maria, donna della luce e della vita, dolcissima Madre, o Madonna della Lettera, siamo davanti a te quali figli devoti in contemplazione del tuo Figlio, Gesù, che tieni teneramente tra le braccia. Facci innamorare di Cristo. Poni nel nostro cuore un ardente e insaziabile desiderio di conoscere, di amare e di servire Gesù, Salvatore e Signore della nostra vita .
Ottienici la grazia di una vita santa. spesa interamente per Dio e per i fratelli. Nel segno della nuova evangelizzazione noi vogliamo, o Madre della Lettera, portare a tutti l’annuncio del Vangelo. unica verità che libera. che promuove umanità, che dà senso alla vita.
Guarda, o Maria, questa città e questa Diocesi: il tuo sguardo d’amore e di benevolenza ci ottenga dal tuo Gesù la grazia di una santità diffusa, di un impegno proficuo per un sano ed equilibrato sviluppo socio-economico, per una politica al servizio dell’uomo e del territorio. per una progettualità ecclesiale di comunione effettiva ed affettiva.
Donaci, o Vergine Madre della Lettera, il tuo Spirito di fede, la forza della tua speranza senza smagliature, la carica spirituale della tua fervida e operosa carità per essere qui ed oggi epifania di Cristo, testimonianza credibile del Vangelo.
Sciolgo, oggi, nella preghiera e nel proposito di servire la causa del Vangelo, il mio debito di ringraziamento per gli anni splendidi vissuti in questa Santa Chiesa di Messina sotto il tuo vigile, materno sguardo, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria, cara, dolcissima Madonna della Lettera. Mons. F. Miccichè