È fortissima la devozione della città spagnola di Elche per la sua Patrona, la Vergine dell’Assunzione. Tutto nasce dal miracoloso ritrovamento in mare di una statua della Madonna Assunta in cielo.

Elche (o Elx in valenciano) si trova nella comunità autonoma valenciana. Fondata dagli Iberi e ampliata dai Romani – che la chiamarono «Ilici Augusta», ragione per cui i suoi abitanti sono detti ilicitani – sorge a circa una ventina di chilometri a sud di Alicante e a cinquanta da Murcia, lungo il fiume Vinalopó.
Questa città è conosciuta per il suo palmeral, il palmeto più grande d’Europa, formato da oltre mezzo milione di piante coltivate fin dall’epoca cartaginese e dichiarato patrimonio dell’umanità. A Elche festeggiano con tutti gli onori la Virgen de la Asunción, la Vergine dell’Assunzione che della città valenciana è la Patrona.
Ritrovata miracolosamente in mare una cassa contenente la statua della Madonna
Il legame tra Elche e l’Assunta risale al 28 dicembre 1370. Fu allora che, secondo la tradizione, la guardia costiera Francesc Cantó, in pattugliamento lungo la costa di Elche, vide una cassa galleggiante in mare. Al suo interno il soldato trovò la statua della Vergine Assunta insieme alla «consueta»: il libro con i versi, la musica e le istruzioni per la rappresentazione del Misteri de Elx (Misteri di Elche).
Si tratta di un antico dramma sacro medievale che mette in scena la Dormizione, Assunzione e Incoronazione della Vergine Maria. I Misteri de Elx raccontano gli ultimi giorni della vita terrena della Vergine Maria e la sua glorificazione in cielo.
L’Assunta è diventata patrona della città di Elche da quando la vedetta la trovò nell’arca di legno che galleggiava vicino alla spiaggia di Tamarit. Dopo aver avvisato il consiglio cittadino il guardacoste scoprì, insieme alla statua che raffigurava la Madonna con le mani giunte in preghiera, anche manoscritti e documenti che spiegavano come si trattasse della Vergine Assunta e come andasse celebrata la sua festa.

Per non fare torto a nessuno, la statua – reclamata da Alicante e Orihuela – fu collocata su un carro trainato da buoi bendati. Senza esitare il carro si diresse verso Elche fermandosi solo davanti alla porta della cappella di San Sebastiano, dove venne depositata la statua. Si narra che alla fine, per dare più lustro all’immagine, questa sia stata trasportata in una chiesa più grande.
Ma l’indomani la statua ritornò sul vecchio altare e nella chiesetta di prima, da allora soprannominata chiesa di Santa Maria. Nel 1936, durante la Guerra civile spagnola, i rivoluzionari presero d’assalto e incendiarono diverse chiese della città di Elche. Tra queste anche la chiesa di Santa Maria. Così l’immagine originale dell’Assunta di Elche andò perduta.
Ne venne fatta una copia, realizzata dallo scultore valenciano Jose Capuz, portata in processione in tre occasioni annuali.
La devozione incrollabile di Elche per l’Assunta
La prima processione – detta «Aleluyas» per le grida che il popolo emette al passaggio della statua – ha luogo a Pasqua. La seconda processione si celebra invece il 15 agosto, solennità dell’Assunzione di Maria. Nella notte tra il 14 e il 15 agosto nella basilica di Santa Maria si celebra la famosa Fiesta con la sacra rappresentazione dei Misteri de Elx, eseguita da soli uomini e bambini, tutti non professionisti, autorizzata da papa Urbano VIII con apposita bolla.
Recitati in lingua valenciana medievale, i Misteri de Elx includono macchine teatrali barocche e angeli che scendono dal soffitto. Nel 2001 questa sacra rappresentazione dalle caratteristiche uniche è stata dichiarata Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’Unesco). Successivamente, tra il 16 e il 22 agosto, la statua viene sdraiata su un grande letto e esposta alla venerazione dei fedeli, davanti all’altare maggiore.
Infine c’è la terza processione del 29 dicembre, per la festa che commemora l’arrivo della statua ad Elche. In questa occasione l’Assunta viene portata in trono e accompagnata da bimbi vestiti da angeli.
Preghiera alla Vergine dell’Assunzione per il 650° anniversario del suo arrivo a Elche
Vergine Maria, assunta in cielo. Nel cielo, sulla terra e nel mare si intonano melodie per la tua venuta. Hai voluto essere per noi e, 650 anni dopo, vogliamo ringraziare Dio perché in te ci ha lasciato una Madre e un Modello.
Sei il faro che illumina la nostra barca, che guida i nostri passi quando la fede si oscura nelle nostre vite; sei la Madre che ci raduna tutti, che ci protegge e ci sostiene; sei la Donna attenta che porta la nostra preghiera a Dio.
Il tuo popolo, prostrato, loda le tue glorie e canta senza cessare la tua Venuta. Ricorriamo a te con fiducia in quest’Anno Giubilare, affinché tu ci ottenga da tuo Figlio la grazia di essere suoi fedeli discepoli, come tu lo fosti. Madre del nostro popolo, abbi cura in modo speciale dei più deboli, delle famiglie, e dei bambini e dei giovani.
Vergine dell’Assunzione, «Voi siate ben arrivata».







