La statua della Madonna Addolorata della Corva fa un gesto inspiegabile davanti a tutti e subito i fedeli cominciano a ottenere grazie e miracoli di guarigione.

La mattina del 25 luglio 1829, nella piccola chiesa di campagna della Corva in Porto Sant’Elpidio, nelle Marche, dalle parti di Fermo, accade un fatto miracoloso. Nella chiesa è oggetto di venerazione una statua della Madonna, con le braccia incrociate sul petto e riposta in un’urna di legno decorato. Il rettore della chiesa era allora don Filippo Toscani.
Mentre il sacerdote comincia a celebrare la Santa Messa, verso le 6:30 del 25 luglio 1829, con la chiesa affollata dai fedeli per la festa di San Giacomo, si sente un forte rumore proveniente dall’urna. Per istinto tutti si voltano verso il luogo da cui proviene il rumore. In quel momento vedono lo sportello dell’urna che si apre da sé mentre la statua tende le braccia ai fedeli.
Tutti i presenti cominciano a gridare al miracolo. Si levano voci di gioia mescolate a pianto. Anche il celebrante è tra i testimoni. Più volte il sacerdote deve richiamare i presenti al silenzio per poter terminare la celebrazione della Messa. Non appena terminato il Santo Sacrificio e dopo aver recitato le litanie della Madonna, lo stesso sacerdote prova a rimettere le braccia al posto giusto e a richiudere l’urna.
Ma non c’è niente da fare. Il sacerdote non riesce più a ripiegare le braccia. La notizia del fatto miracoloso si diffonde velocemente richiamando una moltitudine di gente non soltanto dal territorio della Corva, ma anche dai paesi vicini. Un grande afflusso di fedeli arriva presto in pellegrinaggio a visitare la Madonna e ne riporta molte grazie.
I miracoli ottenuti grazie alla Madonna della Corva
Il parroco don Filippo Toscani annota le numerose grazie avvenute per intercessione della Madonna della Corva. Il 26 luglio 1829 riacquista la vista Orazio di Pasquale Casciotta di Capodarco, mentre il 31 luglio 1829 viene guarito Lorenzo Mataloni di Morrovalle, per il quale i familiari avevano chiesto una grazia. Guarito, il 2 agosto 1829, anche un infermo di nome Domenico Mancini di Pasquale.

Sempre per intercessione della Madonna della Corva, il 15 agosto 1829 è annotata la guarigione di uno storpio di nome Domenico Mezzabotta di Fermo. Sempre quello stesso giorno avvengono due guarigioni prodigiose: comincia a parlare Antonia di Vincenzo Michelini del Porto di Fermo, una bimba muta dalla nascita, e guarisce una donna inferma, Franca vedova di Liborio Mazzocca di S. Giusto.
Infine, il 28 agosto 1829 riacquista la vista un uomo di 71 anni, cieco dall’età di 3 anni, Domenico Antonio Cicconi di Monte Leone. L’elenco continua e sono molte le grazie ricevute come testimoniano le tante grucce e ex voto che presto cominciano a riempire la chiesa. Molti continuano ad affidarsi alla Madonna per ragioni di salute, per operazioni o per il buon esito delle cure. È tradizione riporre un indumento sotto il manto della Madonna e pregare per l’ammalato.
Fino al 1881 tutti credettero al miracolo della Madonna della Corva. Molti testimoni oculari erano ancora in vita e al tempo del miracolo la Chiesa di Fermo celebrò un processo canonico che riconobbe l’autenticità del fatto miracolo. Per qualche ragione però i documenti del processo si sono smarriti nel tempo.
Nel 1904 si celebrarono i solenni festeggiamenti del 75° anniversario del miracolo. Venne anche rifatta la facciata della Chiesa e decorata la Cappella dedicata alla Madonna. Alla statua miracolosa venne anche rifatto un nuovo abito di pura seta e ricamato in oro fino.
Preghiera alla Madonna Addolorata della Corva
Maria, madre del dolore e dell’amore, che hai saputo essere forte ai piedi della croce e per amore di tuo Figlio diventasti madre dell’intera umanità aiutaci con la tua intercessione ad essere sempre saldi nella fede e forti nella speranza.
Tu che hai allargato le tue braccia e ci hai mostrato il tuo cuore trafitto fa’ che sempre possiamo trovare conforto nel tuo amore per noi e credere alla misericordia di Dio che sempre ci invita a rialzarci.
Guarda alla sofferenza di chi è malato e solo e soccorri coloro che sono feriti dalle ingiustizie e dalla guerra. Aiutaci a percorrere la via della riconciliazione per trovare insieme il bene prezioso della pace.
Maria Addolorata, patrona della Corva, fa’ che le innumerevoli grazie da te ricevute possano spronarci ad un cammino di santità nell’offerta generosa della nostra vita sempre uniti al Figlio tuo nell’obbedienza al Padre e al suo Santo Spirito. Amen.