La Madonna di Kevelaer è molto venerata in Germania dove apparve molti secoli fa con una richiesta ben precisa. Subito dopo cominciarono a verificarsi grazie e miracoli.

Quello della Consolatrix afflictorum di Kevelaer è uno dei santuari più frequentati dai tedeschi. Kevelaer è un’umile cittadina del Basso Reno di appena 20 mila abitanti, a circa una decina di chilometri dalla frontiera con l’Olanda. Si tratta di un santuario richiesto dalla Madonna stessa, nel Natale del 1641, a un commerciante ambulante.
Il suo nome era Hendrick Busman. Passando per la campagna di Kevelaer il venditore si era messo fermato a pregare in un crocevia davanti a un’edicola. Fu a questo punto che l’uomo udì una voce femminile che gli chiedeva di edificare una cappellina: «In questo luogo devi costruirmi una piccola cappella». Non vedendo nessuno, il commerciante scrollò le spalle e non fece troppo caso a quanto aveva sentito.
Così prosegui per la sua strada senza preoccuparsi più dell’accaduto. Una settimana più tardi Busman si ritrovò a passare nuovamente nello stesso punto. L’uomo udì ancora le parole che si era sentito rivolgere sette giorni prima. Qualche tempo dopo sua moglie, Matilde Schrouse, di notte ebbe una visione soprannaturale: una cappella con l’immagine della Madonna del Lussemburgo al suo interno.
La Madonna di Kevelaer attira numerosi pellegrini e iniziano i miracoli
Un po’ di tempo prima la donna si era rifiutata di comprare quell’immagine che le era stata offerta da due soldati di passaggio. I due coniugi si misero subito alla ricerca dell’immagine. Una volta recuperata la incollarono su una tavoletta dipinta e fecero costruire la cappella richiesta dalla Madonna. Il 1° giugno 1642 l’effigie di Maria Consolatrice degli afflitti veniva solennemente collocata dal parroco di Kevelaer.

Numerosi pellegrini accorsero in quella giornata da Geldern, capitale del ducato di Guoldre, e dalle località vicine. Intorno alla cappella cominciarono a verificarsi miracoli. Alcuni anni dopo Busman, sotto giuramento, raccontò quanto gli era accaduto davanti a una commissione di medici e teologi. Per accogliere i numerosi pellegrini – se ne contarono fino a 20 mila quando l’immagine mariana fu posta nella cappella – fu costruita una chiesa tra il 1643 e il 1645.
Nel 1647 fu costruita anche la casa dei sacerdoti per ospitare i padri oratoriani invitati dal vescovo locale per assistere i pellegrini. Di lì a poco sarebbero state costruite la bellissima «Gnadenkapelle» (Cappella delle Grazie) e la «Kerzenkapelle» ovvero la Cappella dei ceri, così detta per i magnifici ceri che vi sono custoditi e che ogni giorno ardono in onore della Vergine.
L’afflusso dei pellegrini crebbe ancora dopo che il Congresso di Vienna ristabilì la pace in Europa, arrivando fino a circa 400 mila presenze all’anno. Si rese necessario così costruire una nuova chiesa: l’attuale basilica, completata nel 1884 con un campanile alto novanta metri. Un ufficiale tedesco durante la Seconda guerra mondiale rifiutò di obbedire all’ordine di far saltare in aria la basilica e le cappelle delle Grazie e dei Ceri.
La visita di San Giovanni Paolo II a Kevelaer
Nel Dopoguerra si moltiplicarono i pellegrinaggi. Nel 1948 a Kevelaer si tenne il Congresso di Pax-Christi, per ricordare il quale fu costruita la Pax-Christi-Kapelle. Dal 1949 è accesa una lampada perpetua a simboleggiare l’incessante preghiera per la pace del mondo. La fiaccola proviene da Lourdes, passando per Altötting. Una stessa supplica riunisce così i tre santuari mariani.
Il 2 maggio 1987, durante il suo viaggio apostolico in Germania, papa Giovanni Paolo II fece tappa a Kevelaer e rivolse alla folla un discorso appassionato dove esaltò Maria come «madre di tutti gli uomini, perché è madre del Figlio di Dio. Dio è veramente uomo e quindi si è fatto fratello di tutti gli uomini. Sopra tutte le razze, le nazioni e gli stati si estende il manto protettore della Madonna».
«I veri centri della storia del mondo e della salvezza – disse in quell’occasione il santo Papa polacco – non sono le laboriose e attive capitali della politica e dell’economia, del denaro e del potere terreno. I fulcri autentici della storia vanno ricercati nei luoghi silenziosi di preghiera degli uomini.
Qui trovano in modo particolarmente pregnante il loro compimento l’incontro del mondo terreno con il mondo ultraterreno, della Chiesa pellegrina sulla terra con la Chiesa eterna e vittoriosa del cielo. Qui avviene qualche cosa di più grande e di più decisivo per la vita e la morte che non nelle grandi capitali, dove si è convinti di avere il polso dei tempi e di manovrare il timone della storia del mondo».
Preghiera per la pace di San Giovanni Paolo II
Dio dei nostri Padri, grande e misericordioso, Signore della pace e della vita, Padre di tutti. Tu hai progetti di pace e non di afflizione, condanni le guerre e abbatti l’orgoglio dei violenti. Tu hai inviato il tuo Figlio Gesù ad annunziare la pace ai vicini e ai lontani, a riunire gli uomini di ogni razza e di ogni stirpe in una sola famiglia.
Ascolta il grido unanime dei tuoi figli, supplica accorata di tutta l’umanità: mai più la guerra, avventura senza ritorno, mai più la guerra, spirale di lutti e di violenza; minaccia per le tue creature, in cielo, in terra ed in mare.
In comunione con Maria, la madre di Gesù, ancora ti supplichiamo: parla ai cuori dei responsabili delle sorti dei popoli ferma la logica della ritorsione e della vendetta, suggerisci con il tuo spirito soluzioni nuove, gesti generosi ed onorevoli, spazi di dialogo e di paziente attesa più fecondi delle affrettate scadenze della guerra. Concedi al nostro tempo giorni di pace.
Mai più la guerra. Amen Gloria….







