La luce della Madonna di Terlizzi filtra dal sottosuolo e diventa segno di comunione per tutti gli abitanti del luogo.

Oggi parliamo di un’icona ritrovata miracolosamente da un pastore di Terlizzi, in provincia di Bari. Il tempo in cui sono avvenuti i fatti è imprecisato. La storia è nota, ma le cronache non riferiscono con precisione quando ha avuto luogo. L’uomo, portando al pascolo le sue pecore come tutti i giorni, si rende presto conto di averne smarrita una.
Come il buon pastore della parabola evangelica si mette allora a cercare la pecorella smarrita. Non tarda molto a ritrovarla. Poco distante rintraccia la pecora perduta. È rimasta con la zampa incastrata in una fenditura, eventualità rara ma non certo impossibile. Assolutamente insolito e fuori dall’ordinario invece quello a cui assiste dopo aver liberato l’animale.
Il pastore aiuta delicatamente la pecora a liberarsi. Ma come la zampa esce dalla fenditura si accorge che dalla spaccatura nel suolo filtra una luce misteriosa. Incuriosito, l’uomo non ci pensa un attimo e si mette a scavare per capire da dove provenga quell’insolita luce. A forza di scavare gli si dischiude innanzi una grotta altrettanto misteriosa.
Il miracoloso ritrovamento del quadro della Madonna di Terlizzi
La volontà di vederci chiaro si fa ancora più forte. Così l’uomo scende nella grotta e scopre cosa è contenuto al suo interno. Lì ad attenderlo, nel cuore dell’oscurità di quella grotta sotterranea, c’è un dipinto: un quadro che raffigura la Madonna in stile bizantino. Davanti al dipinto, finito o nascosto lì non si quando né perché, si trova una lampada che arde.
Uscito dalla grotta, il pastore va ad annunciare ai compaesani quanto gli è successo. Sono in tanti ad accorrere nella grotta. Dato che il luogo è vicino a Sovereto, l’icona riceve il nome di Madonna di Soverato. Ma anche gli abitanti di Terlizzi reclamano a sé la sacra immagine.

L’immagine viene allora legata a due tori, lasciando a Dio – e alla direzione verso la quale si sarebbero diretti gli animali – il giudizio sulla questione. I tori optano per Terlizzi e l’icona si vede ribattezzare Madonna di Terlizzi (diventando patrona della cittadina). Lungi dall’animare una contesa, la Madonna diventa col tempo segno di comunione. Ogni anno infatti la Madonna, portata in cattedrale a Terlizzi, viene riportata in processione a Sovereto.
Preghiera alla Madonna di Terlizzi
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. O gloriosa Vergine Maria,
madre e decoro del monte Carmelo che la tua bontà ha scelto come luogo di tua particolare benevolenza,
in questo giorno solenne che ricorda la tua materna tenerezza per chi piamente indossa il santo Scapolare,
innalziamo a te le più ardenti preghiere, e con confidenza di figli imploriamo il tuo patrocinio.
Vedi, o Vergine santissima, quanti pericoli temporali e spirituali da ogni parte ci stringono: ti prenda pietà di noi.
Il titolo col quale oggi ti celebriamo richiama il luogo scelto da Dio per riconciliarsi con il suo popolo quando questo,
pentito, volle ritornare a lui.
Dal Carmelo infatti salì per mano del profeta Elia il sacrificio che dopo lunga siccità ottenne la pioggia ristoratrice, segno della restituita benevolenza di Dio: la preannunciò con gioia il santo profeta quando ebbe visto levarsi dal mare una bianca nuvoletta che in breve ricoprì il cielo.
In quella nuvoletta, o Vergine immacolata, i tuoi figli carmelitani hanno ravvisato te, sorta immacolata dal mare dell’umanità peccatrice e che nel Cristo ci hai dato l’abbondanza di ogni bene. In questo giorno solenne sii per noi nuova sorgente di grazie e di benedizioni. Salve, Regina…
Per dimostrarci ancor più il tuo affetto, o madre nostra amorosissima, tu riconosci come simbolo della nostra devozione filiale l’abitino che piamente portiamo in tuo onore e che tu consideri come tua veste e segno della tua benevolenza. Grazie, o Maria per il tuo Scapolare. Quante volte, però, ne abbiam fatto poco conto; quante volte abbiam portato indegnamente quell’abito che doveva essere per noi simbolo e richiamo alle tue virtù!
Ma tu perdonaci, o madre nostra amabile e paziente! E fa’ che il tuo santo Scapolare ci sia difesa contro i nemici dell’anima, richiamandoci il pensiero di te, e del tuo amore, nel momento della tentazione e del pericolo.
O madre nostra dolcissima, in questo giorno che ricorda la tua continua bontà verso di noi che viviamo la spiritualità del Carmelo, commossi e fidenti ti ripetiamo la preghiera che da secoli ti rivolge l’Ordine a te consacrato: Fiore del Carmelo, vite prodigiosa, splendore del cielo: Vergine Madre, mite e dolce, proteggi noi tuoi figli che ci proponiamo di salire con te il mistico monte della virtù, per giungere con te alla beatitudine eterna! Salve, Regina…
Ed ora benedici tutti, o madre della Chiesa, decoro del Carmelo… Sii con noi nella gioia e nella tristezza, in vita e in morte: e l’inno di ringraziamento e di lode che innalziamo in terra, ci sia concesso, per la tua intercessione, di proseguirlo in cielo a te e al Figlio tuo Gesù, che vive e regna per tutti i secoli dei secoli. Amen