22 giugno 431: Maria è “Madre di Dio” – Storia del dogma

Quella del 22 giugno è, per la Chiesa universale, una data di estrema importanza: in questa data, nel V secolo, si definiva il dogma di Maria Theotókos, ovvero, Madre di Dio.

Celebriamo oggi, grazie al terzo Concilio ecumenico della storia della Chiesa, il dogma di Maria Theotókos, che letteralmente significa “Genitrice di Dio”.
Il Concilio che proclamò tale dogma fu quello di Efeso, datato 22 giugno 431. Grazie a questo  Concilio vennero superate diverse dispute relative alla vera natura di Cristo. Il superamento di queste, portò poi alla definizione della Vergine quale Madre di Dio.

22 giugno: l’apertura del Concilio

L’allora Imperatore romano d’Oriente, Teodosio II, convocò nel 431, il Concilio di Efeso, terzo Concilio ecumenico della storia. In quel tempo, l’unità della Chiesa era particolarmente minacciata da alcune tesi avanzate dal Patriarca di Costantinopoli, Nestorio, Arcivescovo e teologo siro. Le tesi dei cosiddetti Nestoriani si fecero alquanto preoccupanti dal momento che negavano quanto già affermato a Nicea, ovvero il fatto che nel Cristo convivessero la natura umana e quella divina. Le preoccupazioni portarono il suo oppositore Cirillo d’Alessandria a chiedere all’Imperatore l’imminente convocazione di un Concilio ecumenico. Unitisi circa 200 Vescovi della Chiesa, i lavori iniziarono il 22 giugno di quell’anno.

La natura di Cristo e la figura della Vergine

Il Concilio, dal canto suo, non solo riuscì a risolvere la controversia legata alle tesi nestoriane, definendo, ancora una volta, la duplice natura del Cristo, ma, al tempo stesso, chiarì anche la figura della Vergine. Infatti, proprio a causa delle tesi nestoriane, anche il titolo di Maria venne infangato, dal momento che Nestorio aveva definito Maria “Madre di Gesù” e, secondo le sue tesi, non aveva il titolo per essere definita Madre di Dio”.

La definizione del dogma

I padri conciliari, presenti quel 22 giugno del 431, accolsero a gran voce la tesi di Cirillo, contenuta in quella che passò alla storia come “Seconda lettera di Cirillo a Nestorio“. In questa lettera, Cirillo d’Alessandria, definiva la Vergine Maria come Theotókos, ovvero Genitrice (dunque Madre) di Dio, perché ha dato alla luce non un uomo, ma Dio come uomo. In quell’occasione, 197 padri conciliari condannarono definitivamente le tesi del nestorianesimo e definirono, in via ufficiale, il dogma di Maria Madre di Dio.

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La festa di Maria Madre di Dio

La tradizione cattolica, nella gioia di aver accolto tale dogma, ha dedicato una particolare festa alla Vergine Maria Santissima, Madre di Dio. La tradizione liturgica cattolica, infatti, dedica il primo giorno dell’anno solare, il 1° gennaio, alla Madre di Dio. Questo particolare giorno coincide anche con la circoncisione di Gesù, nel suo ottavo giorno dalla nascita. Questo particolare evento è raccontato dal Vangelo secondo Luca.

Fabio Amicosante

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