La Madonna delle Grazie di Superga è la grande protettrice della città di Torino, salvata da una situazione che pareva senza alcuna speranza.

A nord-est di Torino sorge la maestosa basilica di Superga, edificata a 672 metri di altezza sull’omonimo colle. Il nome di Superga è legato nell’immaginario degli sportivi – e non solo – a tragico incidente aereo che il 4 maggio 1949 spazzò via la squadra del Grande Torino. Il velivolo trasportava giocatori e staff, di ritorno da una trasferta a Lisbona. L’aereo si schiantò sul retro della basilica senza lasciare scampo a qualcuno dei passeggeri.
Ma la storia della basilica di Superga non si esaurisce certo in questo fatto drammatico. È legata alla speciale protezione assicurata diversi secoli fa dalla Vergine Maria alla città di Torino. L’imponente costruzione fu cominciata infatti dal Duca Vittorio Amedeo II come segno di ringraziamento alla Madonna per aver sconfitto i francesi nel corso della Guerra di Successione spagnola.
Bisogna risalire alla primavera del 1706 quando il re francese Luigi XIV, alla testa di un forte esercito, occupa Nizza e la Savoia e si muove verso il Piemonte. Il 12 maggio 1706 un esercito composto da 60 mila soldati pone l’assedio a Torino. In quel momento i piemontesi possono contare soltanto su 6.600 uomini più altri 5 mila della milizia urbana. Un divario enorme, anche in termini di mezzi bellici.
L’assedio di Torino e il voto alla Madonna delle Grazie
La situazione dei piemontesi appare disperata. Tutto dipende dalla capacità di resistenza dei piemontesi, dall’eroismo dei soldati e dal coraggio della popolazione. L’Austria promette l’invio di 28 mila uomini, ma intanto bisogna resistere all’assedio. Per quattro mesi Torino viene pesantemente bombardata. Ogni giorno piovono fino a ottomila cannonate sulla città.
Il 2 settembre, come avevano fatto qualche giorno prima, il Duca Vittorio Amedeo II (detto la Volpe) e il Principe Eugenio, futuro vincitore dei turchi, si recano sul colle di Superga. È in quella occasione che i due entrano insieme nella chiesetta sul colle che fungeva da parrocchia per i pochi fedeli della collina. Qui prendono parte alla Santa Messa e si accostano ai sacramenti.

Viene poi cantata solennemente l’Ave Maris Stella e al versetto «monstra Te esse Matrem» (mostra di essere madre) Vittorio Amedeo II si prostra ai piedi della statua della Madonna delle Grazie – venerata ancora oggi nella cappella detta del voto – per far voto alla Vergine. Se la Madonna gli avesse fatto ottenere la vittoria avrebbe fatto costruire un magnifico santuario a lei dedicato proprio lì, in cima al colle di Superga.
Il popolo attribuisce la vittoria alla Madonna delle Grazie
La battaglia tra i due eserciti ha luogo la mattina di 5 giorni dopo, il 7 settembre 1706. Lo scontro, che avviene nella zona dell’attuale Borgo Vittoria, è tremendo. Entrambe le parti hanno perdite ingenti, ma alla fine i piemontesi riportano un insperato successo. La popolazione, venuta a sapere del voto del Duca, attribuisce la vittoria all’intercessione della Madonna.
Il voto viene sciolto e i lavori di costruzione della chiesa vengono affidati da Vittorio Amedeo II di Savoia all’abate siciliano Filippo Juvarra. Una volta terminato lo scavo del colle – occorreva abbassarne la cima prima di iniziare la costruzione – il 20 luglio 1717 viene deposta la prima pietra. Un’iscrizione in latino incisa su una lastra di marmo bianco celebra la Madonna come «Salvatrice di Torino».
Preghiera alla Madonna delle Grazie di Superga
O Beata Vergine Maria, tu che abiti nella gloria di Dio e conosci ogni nostra afflizione, perché nostra Madre, degnati di accorrere provvida nelle nostre necessità e a liberarci, te ne preghiamo, dai nemici della nostra anima e della nostra vita: peccati, vizi, schiavitù, e da ogni infermità fisica e spirituale.
Se è nella volontà di Dio, ti chiediamo, o Madre, di intercedere prontamente per noi, affinché possiamo trovarci liberati dai mali che ci affliggono, o , nel caso Iddio voglia che li sopportiamo per qualche altro tempo, donaci, o Madre, la pazienza e l’umiltà di offrirli per la salvezza nostra e del prossimo. Ave Maria Amen.