Nel giorno del prodigio, dalla fronte della Madonna dell’Umiltà, compatrona di Pistoia, sgorgarono rivoli di sangue: il segno miracoloso è ancora oggi visibile e venerato dai fedeli.

A Pistoia sorge la basilica della Madonna dell’Umiltà, santuario dedicato allo Vergine Maria, consacrato nel 1582. Il santuario ha origine da un fatto miracoloso, in un momento in cui la città era preda della violenza interna causata da un sanguinoso conflitto civile.
È in quella circostanza che il 17 luglio 1490 un gruppo di pistoiesi si rifugia nella chiesetta di Santa Maria Fuori la Porta, dove era affrescata un’immagine della Madonna dell’Umiltà, detta così perché non seduta in trono ma su un semplice cuscino mentre allatta il Bambino.
In quel momento il sacerdote, don Tommaso Benannati, sta dicendo Messa davanti al popolo. È un sabato, giorno tradizionalmente dedicato alla Madonna. Tutto ad un tratto l’affresco della Madonna dell’Umiltà si illumina. Poi cominciano a stillare tre sottili rivoli di quello che sarà detto un «prodigioso licore», come se la Madonna soffrisse davanti agli scempi fratricidi.
Dalla fronte della Vergine colano gocce di sangue che arrivano ai piedi dell’immagine. Il fatto miracoloso sbalordisce tutti. Subito i testimoni oculari del miracolo corrono a diffondere la notizia. Le parti in conflitto cessano subito le loro lotte intestine per accorrere in massa a vedere il miracolo. Il sanguinamento miracoloso si protrae per mesi, lasciando una traccia ancora oggi visibile.
Madonna dell’Umiltà: lacrime di sangue dal suo viso
Al miracolo assistono anche il vescovo Niccolò Pandolfini e le autorità civili di Pistoia, che ordinano la costruzione di un santuario attorno alla Vergine dell’Umiltà. I pistoiesi, dopo un simile evento, hanno la possibilità di ravvedersi. Gli avversari di prima fanno solenne e comune giuramento comune di serbare la pace e invocare il perdono della Vergine.

La Madonna stessa si è fatta mediatrice tra le parti in lotta che si impegnano solennemente a costruire un tempio più grande a Lei dedicato. Una commissione esamina con attenzione il miracolo. Alla fine degli esami il vescovo dichiara l’autenticità del fatto e la devozione dei pistoiesi si accresce. La piccola chiesa di Santa Maria Fuori la Porta viene ingrandita.
Il 31 dicembre 1582 il nuovo santuario viene ribattezzato con il nome del dipinto: Madonna dell’umiltà, eletta compatrona della Diocesi di Pistoia. Nel 1931 papa Pio XI concede il titolo di basilica minore alla grandiosa basilica rinascimentale, con la cupola progettata da Giorgio Vasari.
Preghiera alla Madonna dell’Umiltà di Pistoia
Carissima Sorella, carissimo Fratello benvenuto in questo Santuario. Avvicinati all’immagine di Maria, deponi ogni timore, superbia, orgoglio, ti trovi di fronte alla Vergine dell’Umiltà. Essa t’invita a rivestirti di sentimenti di tenerezza, di bontà, di mansuetudine, di magnanimità.
Chiedi a Lei con fiducia di spogliarti dei desideri cattivi, ira, animosità, invidia, avarizia. ChiediLe di rivestirti della carità che è l’ornamento che più di tutto nobilita. Maria è qui per aiutarti, grazie alla Sua Umiltà ti è vicina e desidera la tua confidenza, essa ti accoglie e ti ama così come sei, se tu potessi comprendere quanto ti ama piangeresti di gioia.
Essa ti vuole portare sulle sue braccia come porta il piccolo Gesù, lasciati abbracciare, affidati a Lei, deponi nelle Sue mani tutti i tuoi dolori, le tue speranze, le tue buone aspirazioni. Maria ti invita a chiedere al Padre il dono dell’umiltà. L’umiltà è verità, l’umiltà è la via per andare incontro a Gesù per ricevere la salvezza. Dio è umiltà.