Le+reliquie+della+Santuzza+fermarono+la+peste
lalucedimaria
/1624-peste-palermo-santa-rosalia/amp/
Miracoli e Testimonianze

Le reliquie della Santuzza fermarono la peste

Nel 1624, la peste stava decimando la popolazione e, anche Palermo, contava molte vittime. Ne avrebbe scritto anche Alessandro Manzoni ne “I promessi sposi”.

Santa Rosalia – photo web source

Probabilmente, a Palermo, era giunta via mare, tramite i mercanti che approdavano sulle coste siciliane.

Le Chiese e i luoghi in cui le persone si radunavano furono chiusi, per cercare, in qualche modo, di evitare che il contagio si espandesse ancora di più. Ogni famiglia, ormai, piangeva i propri morti, a causa dell’epidemia.

La Santuzza appare a Vincenzo Bonelli

Un certo Vincenzo Bonelli aveva perso la moglie, ma, non volendolo denunciare alle autorità, fuggì verso il Monte Pellegrino, poco fuori dalla città.

Quello era il luogo in cui Santa Rosalia aveva vissuto a lungo e dove erano stati ritrovati i suoi resti. Gli esperti, però, non si erano ancora ufficialmente pronunciati sui reperti. La Santuzza -così la Santa è chiamata a Palermo- apparve a Vincenzo Bonelli e gli disse che non poteva sfuggire alla peste, ma, se avesse voluto, lei si sarebbe occupata della sua anima.

Gli disse anche che, se il Cardinale avesse voluto salvare la città, avrebbe dovuto portare le sue spoglie -assicurando, dunque, che fossero davvero sue- in processione.
Vincello Bonelli aveva il compito di riferire il tutto alle autorità.
Ogni cosa avvenne come predetto da Santa Rosalia. Il 9 Giugno del 1625, tutta la popolazione della città accompagnò le reliquie del Monte Pellegrino, in processione.
Mano a mano che passavano, per i rioni di Palermo, la peste regrediva e nessuno si ammalò più, da quel giorno.

photo web source: siciliaogginotizie

Il Cardinale, poi, si occupò personalmente della costruzione di un altare, nella Cattedrale, dove venne posizionata l’urna con le reliquie della Santuzza.
Il suo nome è ritenuto composto dai termini “Rosa” e “Lilia”, ossia “Rosa” e “Giglio”, due fiori simboli di mistica purezza: “O rosa fulgida che in ciel s’indìa, o giglio candido caro al Signor, fiore freschissimo, o Rosalia, accogli i palpiti del nostro amor!”, questi sono i versi con cui i palermitani, di ogni tempo, accompagnano la loro Santuzza.

Leggi anche – Santa Rosalia, il Santo di oggi 4 Settembre, le origini del culto palermitano

Antonella Sanicanti

 

Antonella

Scritto da
Antonella

Recent Posts

  • Novene

Novena di affidamento al Cuore Immacolato di Maria: preghiera del primo giorno

Affidiamo a Maria tutte le nostre fatiche e sofferenze con la novena al Cuore Immacolato:…

1 ora fa
  • Preghiere

19 giugno: il segno miracoloso nella chiesa della Madonna del Paradiso

Un segno miracoloso avviene nella chiesa dedicata alla Madonna del Paradiso a seguito dello sventurato…

2 ore fa
  • Novene

Novena in preparazione alla festa del Sacro Cuore di Gesù: secondo giorno

Novena per la solennità del Sacro Cuore di Gesù che cade il venerdì successivo alla…

3 ore fa
  • Opinioni e Approfondimenti

Corpus Domini: il miracolo che si compie sull’altare durante la consacrazione

È tra le solennità più importanti per la Chiesa: stiamo parlando del Corpus Domini: un…

4 ore fa
  • Notizie

Papa Leone XIV festeggia 43 anni di sacerdozio: il primo anniversario da Pontefice

Papa Leone XIV festeggia un anniversario importante: ricorre il 43° anno di sacerdozio, il primo…

5 ore fa
  • Novene

Medjugorje, Novena alla Regina della Pace: preghiera del quarto giorno

Quest'anno ancora più sentitamente preghiamo la Novena alla Madonna di Medjugorje, in risposta all'invito della…

7 ore fa