15 Sabati del Rosario: antica pratica per grazie immediate – 7° sabato

La  diffusione dei 15 Sabati è strettamente legata al Santuario di Pompei e alle sue tradizioni mariane. 

Madonna di Pompei
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Nasce come recita, infatti, per 15 sabati consecutivi, dei quindici Misteri del Rosario. Oggi sono diventati 20, con l’introduzione dei Misteri della Luce.

Prima di iniziare la preghiera dei 15 Sabati, è bene confessarsi e proporsi, quel sabato, di prendere la Comunione. Questa devozione ci chiede principalmente di meditare su uno solo dei Misteri del Rosario (uno per ogni sabato) e di approfondirlo col brano evangelico corrispondente, con preghiere, riflessioni, proponimenti e opere proposte per quel giorno (secondo le disposizioni del Santuario di Pompei), nonché con la recita del Rosario per intero (ossia tutti e 20 i Misteri) o di parte di esso.

Questa devozione fu formulata dal Beato Bartolo Longo e si può iniziare in qualunque sabato dell’anno, anche se, al Santuario di Pompei, la si fa prima dell’8 Maggio e della prima domenica di Ottobre. Di seguito, proponiamo la testimonianza di una guarigione, avvenuta per la pratica dei 15 Sabati e riportata dalla rivista “Il Rosario e la Nuova Pompei”.

15 Sabati del Rosario: la guarigione di Angela Massafra

A Manduria, in Provincia di Lecce, un venerdì sera del 29 Giugno 1888, una giovane ragazza di 24 anni, Angela Massafra, si preparava, insieme a molta altra gente, a cominciare la devozione ai 15 sabati consecutivi.

Angela era a letto da 3 anni, a causa di una paralisi, che le aveva procurato delle gravi piaghe da decubito. I medici non sapevano più come aiutarla, tanto che la famiglia aveva provveduto a farle dare l’unzione degli infermi, credendola, ormai, in fin di vita. Ma Angela pregava incessantemente il Santo Rosario e Maria Vergine, essendo molto devota e religiosa.

Quella sera, le sembrò di vedere, proprio in camera sua, una Signora sconosciuta, vestita di bianco. Le era già capitato di vedere quella persona, ma i familiari avevano creduto che fosse un’allucinazione, dovuta alla sua estrema debolezza. Quella volta però, la Signore le era apparsa luminosissima e sembrava avere della compassione per le sue sofferenze. Le si avvicinò e posò sul letto un vaso di alabastro con fiori a forma di gigli; ne versò 15 sul letto di Angela.

La Signora vestita di bianco nella camera della malata

La Signora si fece riconoscere in qualche modo e, prima di andarsene, lasciò nella ragazza una strana e ritrovata sensazione di serenità e tanta luce nella stanza. La mattina dopo, Angela riusciva, inspiegabilmente e inaspettatamente, a muovere le gambe, tanto che scese dal letto ed iniziò a camminare.

Le piaghe erano completamente scomparse e lei si aggirava nella stanza, come se si fosse risvegliata da un brutto sogno lungo tre anni. Il dottore Tommaso Massari, il suo medico curante, che non poteva credere ai suoi occhi -come del resto gli altri presenti- si accertò dell’accaduto con le visite di circostanza.

Rosario

Angela, intanto, si preparava ad andare con le sue gambe risanate alla Chiesa e a cominciare, insieme a tutti gli altri che la scrutavano increduli ed estasiati, la recita dei 15 sabati consecutivi, dedicati alla Vergine di Pompei, che voleva tanto ringraziare, con tutto il suo essere.

Antonella Sanicanti

 

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