15 ottobre, Madonna di Porto in Gimigliano: l’immagine è portata a termine da mani misteriose

Ancora oggi rimane avvolta nel mistero l’origine del dipinto della Madonna di Porto in Gimigliano, ritrovato inspiegabilmente completato dal pittore che aveva ricevuto l’incarico di realizzare l’opera.

Madonna di Porto in Gimigliano
Madonna di Porto in Gimigliano – lalucedimaria.it

È il 1626: in un tempo segnato da sciagure e calamità naturali come la peste scoppiata in Sicilia e i terremoto, gli abitanti di Gimigliano, nei pressi di Catanzaro, pregano incessantemente la Madonna di Costantinopoli (la Vergine che allatta il Bambino Gesù), la cui devozione è molto diffusa al Sud, specialmente a Napoli. Anche in Calabria infatti è arrivata la pestilenza insieme a scosse di terremoto che investono il territorio per diversi mesi.

Due sacerdoti accolgono le suppliche della popolazione e decidono di incaricare un pittore di dipingere per loro una copia della Madonna di Costantinopoli che tanti benefici aveva portato alla vicina Napoli. Dopo diversi digiuni e preghiere da parte della comunità l’incarico viene conferito a tale Marco Pizzuto, detto Marcangione, pittore di Gagliano, piccolo sobborgo di Catanzaro.

L’immagine della Madonna viene completata in modo misterioso

Dopo aver digiunato a sua volta come tutti gli altri abitati di Gimigliano, Marcangione traccia una prima bozza dell’opera. L’indomani, con sua enorme meraviglia, il pittore si accorge che l’immagine risulta misteriosamente ultimata, come se si fosse completata da sé. Nel corso della notte una mano invisibile aveva dipinto l’immagine della Madonna.

Ma i fatti inspiegabili non si esauriscono con la fattura del dipinto. Poco meno di un secolo più tardi, più precisamente nel 1723, la Madonna apparve al brigante Pietro Gatto. Il malvivente si nascondeva nei boschi, vivendo di furti e di espedienti.

Santuario Madonna di Porto in Gimigliano
Santuario Madonna di Porto in Gimigliano (Foto Facebook @Basilica – Santuario Madonna di Porto in Gimigliano Pagina Ufficiale) – lalucedimaria.it

Il brigante sognò (o vide) la Vergine che gli si presentò con una richiesta sicuramente particolare per lui: quella di edificare una cappella nella vicina località di Porto. L’uomo non soltanto emendò la sua condotta di vita. Cambiò pure di nome assumendo quello di fra Costantino. Nessuno però dava credito alla sincerità della sua conversione.

Così il brigante convertito decise di fare da sé, costruendo come meglio poteva una cappella assecondando la richiesta della Vergine. Al suo interno fece dipingere l’icona mariana che prenderà poi il titolo di Madonna di Gimigliano. L’ex malvivente passerà il resto della sua vita nei paraggi della chiesetta come eremita.

Preghiera alla Madonna di Porto in Gimigliano

Noi ti salutiamo, Vergine di Porto, e ti invochiamo Madre di Dio, come fosti invocata nella città di Costantinopoli e come, or sono più di tre secoli, ti invocarono i padri nostri, quando concedesti loro la tua prodigiosa immagine, che amorevolmente custodiamo. Noi fermamente crediamo che tu, come Madre di Dio, sei la Corredentrice del genere umano, la Regina degli Angeli e degli uomini e la Dispensatrice di tutte le grazie.

Apprezziamo le meraviglie da te operate nel Santuario di Porto, che è diventato il luogo delle tue predilezioni, un’oasi di pace, dove accorrono le folle dei tuoi figli, rapiti dal tuo sguardo materno. Questa fede ci conduce a Te, per chiedere misericordia. E perché non riescano vane le nostre suppliche, tu stessa, o Madre, suggerisci al nostro cuore quei sentimenti, che tu conosci essere capaci di toccare il tuo cuore e di impetrarci le sospirate grazie.

Ave Maria.

Gestione cookie